Qualora invitati a ricordare la mitica Atalanta dei tempi bui ad inizio anni Ottanta (leggi: retrocessione in C1), i tifosi più in là con gli anni, pescando nei meandri più reconditi della memoria, rispolvereranno pochi nomi. Anzi, i soliti. Ottavio Bianchi, che riportò la squadra almeno in B nel 1982; Nedo Sonetti, nocchiero capace di ricondurre il naviglio nerazzurro nel porto sicuro della massima serie nella primavera del 1984. Oppure, tra i protagonisti in campo, Marino Magrin, il portiere Mirco Benevelli, Giampaolo Rossi, i due bomber Lino Mutti e Marco Pacione, il ringhioso terzino-mediano Eugenio Perico, il talento in sboccio Roberto Donadoni. In pochi, però, citeranno Giancarlo Snidaro, che in quel triennio di purgatorio - con l'inedito assaggio dell'inferno della terza serie - fece la sua parte nel raddrizzare una zattera raffazzonata e a rischio mulinello.

Friulano come il futuro alfiere della panchina Gigi Delneri, essendo nato a Pradamano (Udine) il 21 settembre 1954, il centrocampista di quantità e tamponamento prelevato nel 1981 dalla Reggina - con cui aveva sfiorato la promozione in cadetterìa - si caverà lo sfizio di partecipare all'operazione-risalita di allora con la regolarità di un metronomo. La stagione di C1 e le due successive in B che precedettero il gran ritorno tra le big lo vedono in campo 93 volte (con 4 gol), di cui solo 12 nell'ultimo anno, chiuso dall'acquisto di Carmine Gentile che costrinse Perico ad avanzare nella sua posizione. Prima, accanto a un regista come Andrea Agostinelli, abile, arruolato e praticamente sempre titolare.

Dopo una carriera inizialmente spesa tra Alessandria, Anconitana e Civitavecchia (dove giocava praticamente di punta e nel 1975/76 contribuì al secondo posto in D), la parentesi atalantina fu quella che regalò al generoso furlàn l'unico briciolo di effimera notorietà. E una volta riconquistata la ribalta che conta, il numero 4 di tante battaglie - come spesso accade - finì per recitare il ruolo di vittima del necessario restyling tecnico della rosa nerazzurra. Rientrato nei ranghi, a colorargli il cielo sopra gli scarpini ci sono Piacenza e Trevigliese, per una chiusura (nel 1989) in punta di piedi esattamente com'era arrivato.

Sezione: Auguri a... / Data: Mar 21 settembre 2010 alle 16:00
Autore: Simone Fornoni
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