«Un’altra intervista? Noo-oo». Manolo Gabbiadini ne farebbe volentieri a meno. Non per snobismo o perché se la tira. Semplicemente perché è umile. Umiltà alla bergamasca dove la cultura del lavoro viene prima di tutto. E a Manolo hanno insegnato così: testa bassa e pedalare. Ma a furia di pedalare e sgobbare i frutti arrivano e ieri il numero 11 dell’Under 21, lo stesso che indossava un certo Gigi Riva, ne ha infilati altri tre. Tre palloni nel sacco (fondamentali per il record azzurro in trasferta), col sinistro implacabile che non perdona. Sono 5 i gol nelle 2 gare del girone, 9 quelli che questo centravanti, schivo e riservato, ha realizzato con Ciro Ferrara che ha capito che ora il miglior attaccante del- la truppa è lui. Il ragazzo che studia Milito tira dritto e quando gli chiedi che cos’è per lui la felicità risponde: «Quando tutto ti va bene, ma soprattutto quando vedi che le persone a te care stanno bene. Vede, io sarei felice anche senza questi gol e la popolarità. Vivo con serenità, anche se mi rendo conto che è un bel momento e fa piacere ricevere sms e complimenti». Con questa testa è facile intuire che l’attaccante dell’Atalanta possa andare lontano, pure in A. E’ presto per emettere giudizi, ma il suo sinistro per stile ricorda quello di Rombo di Tuono che, sicuramente, era più potente. «Riva? Non l’ho ancora conosciuto, ma so che è stato un grande e ha vinto più volte il titolo di capocannoniere». Il suo sogno che non rivela. Perché la testa di Gabbiadini è già alla Turchia: «Certo, dobbiamo pensare a questa partita. Ma, per fortuna, siamo un gruppo, senza un leader e abbiamo tanta vo- glia di giocare a pallone». Alla faccia di Ibrahimovic e dei suoi pensieri strani. Il Gabbia si diverte come un matto. «Con Insigne c’è stata un’ottima intesa». Il napoletano lo cerca con i passaggi filtranti, Manolo prova spesso il tiro da lontano. «Anche perché Ferrara mi chiede soprattutto una cosa: di buttarla dentro».

Sezione: Altre news / Data: Sab 08 ottobre 2011 alle 12:15 / Fonte: Francesco Velluzzi per la Gazzetta dello Sport
Autore: Giovanni Maffeis
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