ZINGONIA - E' rientrato dagli impegni con la Nazionale italiana, cui peraltro non ha preso parte se non da spettatore prima e da panchinaro poi. Tra Belgrado e Pescara, Luca Cigarini ha visto bruciarsi per la seconda volta in due anni il sogno dell'esordio tra i big azzurri. Il ct Cesare Prandelli, evidentemente, non deve aver ascoltato le ragioni di quella parte di cuore atalantino che pure dovrebbe conservare visti i trascorsi a Bergamo. Ora, per il metronomo del gioco dei Cola-boys, il difficile sarà ritrovare la concentrazione necessaria per affrontare la sfida di campionato con la capolista Udinese senza l'ombra assillante dell'occasione mancata sulla ribalta internazionale.

Il rammarico supera la contentezza per essere stato preso in considerazione?
"Tutto sommato è andata bene. Prandelli mi ha fatto i complimenti invitandomi a tener duro, a continuare così. Peccato per non essere riuscito a giocare nemmeno stavolta, ma pazienza".

E' davvero un premio anche alla società? E tu hai qualche speranza per andare alla fase finale dell'Europeo con questo gruppo?
"Io l'ho vissuta come un successo a livello personale, ma visto che faccio parte dell'Atalanta non ho mai nascosto che fosse un segnale importante anche per l'eccellente lavoro del mio club. Per il resto, la Nazionale è molto forte e completa in ogni ruolo. Punto ad andarci, alla rassegna continentale: perché no? E' un mio obiettivo".

Non aver speso energie fisiche durante la sosta è per forza un vantaggio?
"Sotto il profilo della condizione mi avrebbe fatto meglio fare un discreto minutaggio. Però, indubbiamente, posso affermare di essermi riposato. In avvio di stagione si ha bisogno della partita per raggiungere il top della forma. I miei compagni, a Zingonia, hanno trovato la situazione ideale per prepararsi al match con l'Udinese ricaricando le pile". 

Che partita sarà domenica?
"Siamo in casa e far gioco è quasi un obbligo. Però non incontriamo una squadra qualunque: si tratta della capolista. Ormai non è più una sorpresa per nessuno, è una big e non da oggi. Dovremo prestare attenzione a ogni fase, perché l'avversario è di quelli che non perdonano".

Proviamo a stilare un bilancio di questo avvio di campionato. Com'è l'intesa all'interno del reparto?
"Buona, decisamente. Ciò non significa che non debba essere affinata, trovando gli automatismi giusti fra le diverse componenti. Padoin lo conoscevo già, con Brighi c'è comunque un feeling crescente. Mi sono trovato bene con tutti. Ma possiamo fare ancora meglio".

Il manto erboso del "Comunale" di Bergamo pare sia migliorato rispetto a qualche settimana fa. L'ideale per riuscire ad esprimersi al meglio?
"Se il fondo ha la consistenza giusta, il gioco palla a terra ne viene sicuramente favorito. I giocatori tecnici trovano difficoltà quando sono costretti a giocare in condizioni al limite. Non è più il nostro caso, comunque: il terreno ora va benissimo".

Sezione: Zingonia / Data: Mer 12 ottobre 2011 alle 15:44
Autore: Simone Fornoni
vedi letture
Print