Uno dei (tanti) meriti di Gian Piero Gasperini è quello di aver trasformato Josip Ilicic da talento dall'incredibile discontinuità a un giocatore sempre decisivo, affidabile, continuo. Lo sloveno questa sera ha raggiunto il record di 11 reti con la maglia nerazzurra dell'anno scorso, mostrando in 9 minuti che quando ha voglia di giocare è semplicemente irresistibile.

Due gol, uno più bello dell'altro: il primo col sinistro a giro, la sua specialità. Il secondo di destro. E infine l'assist splendido per il 3-0. Un giocatore indispensabile al pari del Papu Gomez per le dinamiche di questa squadra e basti pensare al cammino degli orobici senza di lui.

Non è un caso che quando lo sloveno è rientrato l'Atalanta si è trasformata. Un'infezione ai linfonodi del collo lo aveva messo ko e fatto temere anche il peggio. "Ad un certo punto ho anche pensato di smettere col calcio" ha ammesso in una intervista di qualche mese fa. Il ritorno in campo a metà settembre, poi a pieno regime un mese dopo. Un ritorno dal 1' coinciso con la rimonta della Dea: 5-1 al Chievo alla nona giornata e tripletta proprio dell'ex Palermo. L'Atalanta fino ad allora aveva vinto una sola partita. Da allora 11 gol in 24 partite e il record di 13 con la Fiorentina 2015-16 ormai alla portata. Trequartista o esterno destro d'attacco con licenza di accentrarsi e scaricare il sinistro, Ilicic ha trovato una continuità di rendimento incredibile e viene da sorridere ripensando ai tempi di Palermo. Dove era genio e tanta sregolatezza. A 31 anni è nel pieno della maturità, ancora in tempo per sognare il grande palcoscenico della Champions League, mai frequentata nemmeno dalla sua Atalanta.

© foto di Daniele Buffa/Image Sport
Sezione: Altre news / Data: Ven 05 aprile 2019 alle 14:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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