Sette indizi bastano per una prova? Si direbbe di sì, specie se si considera che sono comunque più dei punti dell'Atalanta. Ferma a sei in classifica, ferma alla vittoria contro il Frosinone di inizio campionato: da lì tre pareggi e quattro sconfitte, l'ultima oggi in casa contro la Sampdoria. Numeri impietosi, per i ragazzi di Gasperini: cinque gol fatti e undici subiti nelle ultime sette gare in Serie A. Visto il calendario complicato da fine settembre a oggi (Milan e Fiorentina in trasferta, Torino e Samp a Bergamo), era lecito attendere per parlare di crisi. Ora, però, è difficile non confrontarsi con la realtà.

Limiti di testa, prima ancora che tecnici, per la Dea: anche contro i blucerchiati, Gomez & Co hanno controllato il gioco per larghi tratti della partita, e hanno creato notevoli problemi al portiere avversario. Salvo poi sfaldarsi all'arrivo delle difficoltà: un errore individuale (di Barrow) ha portato al gol di Tonelli, da lì l'Atalanta ha incassato male il colpo e si è rifatta viva soltanto nel disperato ma infruttuoso forcing finale. Il quarto posto, obiettivo fissato dall'ambiente dopo gli entusiasmi di fine agosto ma subito rifiutato da Gasperini, è lontano 10 punti. Tantissimi, per una squadra ai margini della zona retrocessione. La dimensione dell'Atalanta? Più in alto di dov'è ora, questo è certo. Ma in questo momento anche ben distante dalle aspettative. La cura? Ora c'è la sosta, e poi un trittico abbordabile (Chievo, Parma e Bologna): Gasp dovrà lavorare sulla testa e lottare contro il tempo. Sette gare senza vittoria vuol dire aver perso un mese e mezzo di campionato.

Sezione: Altre news / Data: Dom 07 ottobre 2018 alle 18:15
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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