Ho fatto merenda con Prandelli. A Coverciano. Cioè, lui non ha mangiato una fava tipo anoressico, ma a esplicita domanda "vuoi qualcosa?" mi son sentito in dovere di scroccare lo scroccabile alla Figc. "Prendo un caffè", ho detto, ma mi son morso la lingua memore di uno dei montessoriani insegnamenti di mio padre quando ero bambino: "Tutte le volte che sei ospite di qualcuno non fare lo stronzo che indossi il mio cognome. Altrimenti son mazzate col cric". È stata dura perché mentre dicevo "Mister, va benissimo un caffè", in realtà pensavo "prendo un caffè, dei biscotti al caviale, la Ferrari che ho visto parcheggiata qui fuori, due riproduzioni della coppa del mondo e gli occhi di Schillaci di Italia '90 in salamoia che certamente conserverete in qualche cella frigorifera federale. Infine, se non chiedo troppo, vorrei assistere al primo incontro tra Cassano e Scuffet: credo che Antonio gli farà bere un bicchiere di piscio come si faceva al militare con le matricole. Sai le risate". Poi mi son ricordato che Scuffet arriva oggi e ho sentito tanta tristezza pervadermi il cuore.
Penserete: "La solita minchiata settimanale del Biasin che, tra l'altro, da bambino deve essere stato picchiato con gli zoccoli del dottor Gibaud per tutte 'ste fregnacce che ci racconta ogni santa settimana". È vero, ho preso le zoccolate, ma il caffettino col Ct me lo sono sparato sul serio. Se vi andrà, troverete il resoconto del "feis tu feis" su "Libero" di oggi.
Di ritorno sul Frecciarossa "SantaMariaNovella-Stazione Centrale" ho pensato a due cose. 1) Il treno è sempre il treno (cit. "Il ragazzo di Campagna"). 2) Che giornata di fango deve avere passato ieri Maxi Lopez.
Cioè, arriva il pischello argentino da Milano, viene a giocare a casa tua, prova a darti la mano come niente fosse, sghignazza tipo bulletto di periferia, segna un primo gol assai bello e fa il pirlone sotto la tua curva, poi ne fa un altro, nel frattempo tu vai da Eder e gli dici "vai tranquillo Eder, il rigore lo tiro io che me la sento parecchio", calci come neanche Malgioglio con le Havaianas ai piedi, poi torni a casa e ti tocca vedere l'ultimo tweet di lei che posta il cuoricino a lui. Beh, Maxi, se esiste un premio "colossale giornata di merda" mi sa che l'hai vinto a mani basse.
Un consiglio a Maurito (che motiva quelli che lo criticano regalando una foto con le corna): liberissimo di non ascoltarci, ma non è che ogni volta che fai fiki fiki ce lo devi far sapere. Abbiamo capito che sei un bel torello della pampa, ti crediamo sulla fiducia anche se non mostri la mutanda. Tu, Wanda, invece, puoi continuare a mostrare, noialtri porconi non ci offendiamo affatto.
Ecco, Icardi. Boiate a parte e a un anno dalla stipula del contratto, è giunto il momento di dire le cose come stanno: l'Inter ha fatto un grande affare. Codesto Bobo Vieri in erba, a soli 20 anni sta dimostrando di non dover temere la concorrenza di chi presto arriverà a fargli compagnia nel reparto avanzato nerazzurro. C'è chi dice "forse lo vendono". Balle. Tutti hanno un prezzo, ci mancherebbe, ma nessuno in corso Vittorio Emanuele ha intenzione di far partire il secondo attaccante della serie A nel rapporto palloni toccati/gol fatti (primo Destro), uno che è costato 13 cucuzze e ora vale già il doppio. Dice: "Ma forse Thohir prende Torres, o Dzeko, o tutti e due e pure una batteria di pentole e i coltelli Miracle Blade dello chef Tony". Altre bugie: l'Inter (e in Italia il discorso vale per tutti) non può accollarsi un ingaggio che supera ampiamente i sei milioni di euro (al lordo fanno dodici a stagione). Molto meglio puntare sul trapanaccio Mauro e sperare che uno tra il Chicharito (ingaggio corposo, ma il ragazzo è disposto a trattare) e Morata (la concorrenza è alta) decida di sposare la causa. Viceversa meglio rinforzare altre zone del campo.
Sì, vabbè, ma Thohir dove li prende i soldini per il mercato? Presto detto. Guarin è il primo indiziato alla fuga da Milano (ma non alla Juve per decisione presidenziale, molto più probabilmente finirà in Premier), Ranocchia il secondo (in questo caso quella torinese resta la pista più calda). Infine c'è Handanovic che - attenzione attenzione - merita un discorso a parte. Se diamo retta alle teorie pazzerielle dell'architetto Fabio Novembre sulla faccenda "il Milan contiene la parola Man e quindi nomen omen", allora per Samir la questione è ancora più chiara: Hand = mano = dalle sue parti se gli girano non si passa. Ma anche Hand = mano che il portiere tende al club prima che sia troppo tardi. Il Barcellona che solo in teoria la prossima stagione non potrà fare mercato (con buona probabilità otterrà uno sconto della "pena") dopo le parate da film di fantascienza di Genova è clamorosamente tornato a farsi avanti. Non esiste un'offerta ufficiale (del resto i capoccioni blaugrana son squalificati), ma ben sappiamo che Thohir e soci prenderebbero in considerazione cifre vicine ai trenta milioni per poi puntare sul giovin-portiere Bardi.
Faccendona Juve. Mentre scribacchio, il match di Udine non è ancora iniziato. Ergo: non so una mazza di possibili "Romuntade" e affini. So invece che in casa bianconera si parla assai della questione "contratto di Conte". Il rinnovo ancora non è arrivato, le parti non hanno fretta, ma è ormai certificato l'interesse degli sceicchi monegaschi per l'uomo di Lecce (e per Marchisio tra l'altro). Sensazione: Conte resterà in sella alla zebra perché si sente a casa, ma da Montecarlo tenteranno la zampata con i loro metodi poco romantici ma molto concreti: grano (tanto) per lui, grano (tanto) per costruire una squadra in grado di vincere da subito Ligue1 e Champions. Gli Agnelli risponderanno con la solita concretezza: aumento dell'ingaggio, squadra ancor più competitiva, ma niente spese folli. Pogba in ogni caso resterà ancora un anno. Non credete a chi vi racconta la rava e la fava su incredibili offerte giunte da Parigi e Madrid: al momento tutto tace e alla Signora va benissimo così.
Al Milan invece si fanno i conti e si dividono i complimenti. Seedorf mette insieme 13 punti in 5 partite ma: 1) i meriti sono di chi gli ha fatto cambiare idea sull'impostazione tattica. 2) i demeriti se la squadra gioca male son tutti suoi. Come dire: vada come vada l'olandese avrà sempre i suoi nemici dentro e fuori dal campo (soprattutto tra i colleghi giornalisti, tra l'altro). Tra gli altri spunta bel fresco il gruppetto di giocatori italiani, capitanati da Montolivo (con lui Abate e Pazzini) che proprio non digeriscono le idee del Clarencio. Ma finché arrivano i punti... Adriano Galliani sarà costretto a provare a tenere il gruppo unito e lo spogliatoio silenzioso: le fughe di notizie andranno rimandate a fine stagione, ora che l'Europa League è davvero alla portata. E l'ad comincerà oggi tornando a parlare dopo le polemiche del post Catania.
Questione ds riassunta in dieci secondi e con scarsa punteggiatura: Barbara Berlusconi vorrebbe Sogliano ma Sogliano non viene più perché ha capito che Galliani vuol restare a far Galliani e al limite ha bisogno di un tuttofare di livello come in passato è stato Braida che ora potrebbe avere le fattezze di Giovanni Galli. In ogni caso domani è in programma l'assemblea dei soci e capiremo qualcosa di più sul futuro dell'attuale ad della parte sportiva, che poi è il mammasantissima che ha sempre la cravatta gialla.
Altro? Sì, c'è dell'altro. Il treno è sempre il treno ma per la maledetta legge di Murphy, in un range in cui il gradimento del vicino di seduta va da una simil Wanda Nara a una simil Gegia, a me capita sempre la simil Gegia. In più in questo esatto momento la simil Gegia sta sbirciando quello che scrivo sull'aipad per cui terminerò l'editoriale parafrasando Ibra: "Cazzo guardi?". (Twitter: @FBiasin).
Autore: Twitter @tuttoatalanta / Twitter: @tuttoatalanta
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