Glenn Peter Stromberg, centrocampista geniale, fisico da corazziere (191 cm e 85 Kg), efficacia, concretezza e  tecnica che sicuramente avrebbe fatto la sua parte anche nel calcio moderno.
Nato a Bramaregarden, una cittadina della Svezia, il 5 gennaio del 1960. Prima di dedicarsi al calcio si dedica al tennis tavolo, dove diventa uno dei migliori interpreti del suo paese. Con il suo trasferimento a Goteborg inizia a respirare l’aria del calcio e da quel momento non se ne allontana più. La fisicità e la sua abilità lo fanno ben presto arrivare al debutto in prima squadra all’età di 16 anni. Un giovane Sven Goran Eriksson decise di investire sul ragazzo che non deluse.  Dopo sei anni in Svezia e 97 presenze e 9 gol, segue il tecnico scandinavo al Benfica, Un annata che non inizia per il verso giusto ma alla fine, nella seconda parte del campionato “il vichingo Biondo” ritorna ai suoi livelli.

L’estate successiva è l’Atalanta lo preleva dalla formazione portoghese dopo la vittoria del campionato. Arrivato a Bergamo subito entrò nei cuori dei tifosi. Nonostante una stagione non proprio impeccabile nel 1986/87conclusasi con la retrocessione dei nerazzurri, Stromberg resta per otto lunghi anni l’idolo indiscusso della tifoseria atalantina, protagonista della cavalcata dalla Serie B alla semifinale di Coppa delle Coppe, persa contro la formazione belga del Malines.  Lascia nel 1992 Bergamo dopo 219 presenze in campionato e 18 gol. Fedele alla Dea fino alla fine rifiutando anche palcoscenici importanti come la Roma, la Juventus e Genoa. Con la nazionale ha giocato 52 volte e realizzato 7 gol.

Tra i titoli che ha vinto. Un campionato svedese, uno portoghese, due Coppe di Svezia, una Coppa di Portogallo, Una Coppa Uefa, Nel 1985 ottiene il premio come miglior giocatore svedese dell’anno. Attualmente fa il commentatore televisivo.

Sezione: Altre news / Data: Sab 28 dicembre 2013 alle 12:00
Autore: Giuseppe Opromolla
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