La costruzione di una squadra di livello, si sa, non può prescindere dalla scelta di un tecnico di livello. A questo proposito sono diverse le soluzioni che si stanno prospettando per i club più importanti d'Europa, alle prese con un potenziale effetto domino per quanto riguarda le panchine, che potrebbe andare a rivoluzionare anche scenari considerati intoccabili per moltissimo tempo.
L'esempio più lampante è quello legato alla panchina dello United, che dopo essere rimasta fedele a Sir Alex Ferguson per una vita, ha già cambiato due proprietari nel giro di qualche mese: Moyes, Giggs ad interim, e poi chissà... Tra i candidati spiccano i nomi di Jurgen Klopp, ma anche quello di Antonio Conte assieme a Laurent Blanc. Quest'ultimo, per intenderci, è l'unico del trittico che corre il rischio di non essere confermato dalla sua attuale società: non è un mistero che da Parigi si spinga molto per la soluzione Wenger, e l'ennesima stagione difficile vissuta dall'Arsenal potrebbe effettivamente lasciare lo spiraglio giusto per un inserimento da questo punto di vista.
A Barcellona cambierà qualcosa, ma il trend blaugrana è sempre stato quello di far diventare grande un tecnico non di nome: difficilmente questo equilibrio verrà intaccato anche per decidere il successore del Tata Martino.
In Italia l'unico posto in bilico sembra essere tra le grandi quello di Seedorf: l'olandese sta raccogliendo buoni risultati ma in società non tutti lo vedono di buon occhio, e l'assenza di smentite in relazione ad un suo addio a fine stagione è di per sé più che indicativo. Anche in questo caso la soluzione interna, con Inzaghi in pole position, sembra rappresentare la pista più accreditata. La Juventus progetta (United permettendo, ma non è nemmeno detto che la corte del club inglese possa scombussolare solidissimi equilibri) il futuro con Conte, mentre in casa Inter si sono sprecate le rassicurazioni nei confronti di Mazzarri. La Roma è solidissima con Garcia, mentre qualche voce incontrollata mette in bilico Benitez, ma anche in casa Napoli De Laurentiis è stato piuttosto eloquente nella propria professione di fede nei confronti del suo tecnico.
Una rivoluzione che dunque, potrebbe interessare solo marginalmente il nostro movimento calcistico. Anche se è bene tenere gli occhi e le orecchie bene aperti: basta davvero poco per modificare equilibri labili come quelli delle panchine.

Sezione: Altre news / Data: Mer 23 aprile 2014 alle 13:00 / Fonte: TMW
Autore: Luca Picinali
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