Un anno fa Bryan Cristante sembrava un cubo di Rubik. Dall'essere il golden boy del Viareggio, con una luminosa carriera in A bagnata dal gol alla prima da titolare in A, contro l'Atalanta, nel giorno dei 100 di Kakà, a passare dal Benfica, anonimamente, oppure i prestiti con Palermo e Pescara. Insomma, non il primo a bruciarsi il futuro a causa di qualche annata incomprensibile.

Arrivato per sostituire Roberto Gagliardini, passato all'Inter per circa 28 milioni di euro fra prestito e riscatto, Cristante è riuscito a conquistare ben presto un posto da titolare anche grazie alla bravura di Gasperini, bravo a inserirlo nel suo sistema di gioco per farlo rendere al meglio. Non proprio centrocampista, ma nemmeno trequartista a tutto tondo, anello di congiunzione fra il centrocampo e l'attacco.

A Liverpool ha segnato, nella giocata più semplice del suo match, ma ha anche dato l'impressione di arrivare a un'intelligenza calcistica superiore, oltre a una prestanza fisica che oscurava i calciatori avversari. Probabilmente è il suo calcio, quello inglese, per i ritmi sì indiavolati ma con una velocità che, a parte gli esterni, è sempre abbastanza compassata. La serata è stava sua, più di avversari strapagati o di Gomez, incappato nella bolla del rigore sbagliato (ma conquistato da Cristante). Probabilmente non subito, ma è possibile che una nuova, enorme plusvalenza venga realizzata. Considerando il riscatto come una formalità.

Sezione: Altre news / Data: Ven 24 novembre 2017 alle 12:00 / Fonte: Andrea Losapio - TMW
Autore: Simone Franzini
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