Leonardo Pettinari torna ad allenare una squadra di seconda categoria a Firenze e torna a parlare ai microfoni di BergamoNews, ecco quanto evidenziato da TuttoAtalanta.com: "La scoperta della malattia è stato il momento più brutto della mia vita, una situazione difficilissima da superare. Ero nel momento migliore della mia carriera, e all'improvviso fui costretto ad abbandonare tutto. Ma ho sempre cercato di pensare positivo, capendo che la scoperta di quella malformazione forse mi ha salvato la vita. Dopo aver smesso sono tornato al mio paese, e con l'affetto degli amici di sempre e della mia famiglia sono riuscito a superare l'amarezza”.

Tornando alla carriera da calciatore, dopo aver stupito tutti con il Cittadella, Pettinari arriva a Bergamo nel 2010. Un buon inizio, ma poi si perde un po' per strada
“A Bergamo ho ancora un sacco di amici, oltre che di tifosi che mi adorano. Sono sempre stato trattato molto bene. Auguro a tutti i giocatori di provare un'esperienza simile. C'è un ambiente fantastico intorno alla squadra, fatto di gente che vive per il calcio. Ero partito bene in maglia nerazzurra, giocando spesso. Poi mi sono un po' perso, anche per alcune scelte tecniche a me sfavorevoli. Solo ora che sto iniziando a fare l'allenatore capisco quelle decisioni e quanto sia difficile gestire una rosa formata da tanti elementi”.

L'ex esterno ha un grande rimpianto legato all'avventura bergamasca
“Quello di non aver potuto dare sempre il 100 %. Questo non è dipeso da me, ovviamente, ma la causa è stata il problema che ho avuto. Negli ultimi mesi a Zingonia iniziavo ad avvertire qualche fastidio, per questo a volte mi limitavo in campo”.

Mentre il ricordo più bello è ancora stampato nei suoi occhi
“Non dimeticherò mai l'emozione del primo gol, alla prima partita di campionato di Serie B, in casa contro il Vicenza, davanti a 20 mila tifosi e con una cornice fantastica. Una gioia indimenticabile”.

Un grande sogno potrebbe essere quello di tornare a Bergamo da mister? 
"Quello non è un sogno, è un super sogno. Ma è meglio rimanere con i piedi per terra. Dopo la mia vicenda ho imparato a pensare a obiettivi vicini, da raggiungere a breve, e non troppo a lungo termine. Non sai mai cosa ti può succedere nella vita".

© foto di Alberto Mariani/TuttoAtalanta.com
Sezione: Altre news / Data: Mer 30 luglio 2014 alle 21:00 / Fonte: bergamonews.it
Autore: Twitter @tuttoatalanta / Twitter: @tuttoatalanta
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