Quella tra Atalanta e Inter è una sfida destinata ad animare le ultime battute dei principali campionati giovanili nazionali. Venerdì sera, allo stadio Tardini di Parma, le due formazioni Primavera si affronteranno nella finalissima che vale lo scudetto di categoria. Lunedì prossimo sarà invece la volta delle due squadre Under 17, che si incroceranno nella semifinale dopo aver concluso ai primi due posti in classifica del loro girone della regular season. A guidare l’Atalanta, con la fascia da capitano al braccio, ci sarà uno dei giocatori sotto i riflettori in questo penultimo atto della stagione. Parliamo di Simone Panada, bresciano di nascita ma che sta costruendo le basi per un futuro da protagonista nel vivaio del club bergamasco, in barba alla storica rivalità che divide le due città.

Dalla difesa alla regia - Nato come difensore centrale, ma trasformatosi in raffinato centrocampista capace di ricoprire praticamente tutti i ruoli della mediana, Panada si candida a essere l’ennesimo prodotto lanciato nel calcio che conta dal settore giovanile atalantino. Classe 2002 che ha da poco ultimato il definitivo sviluppo fisico e che adesso si sta dedicando a un lavoro specifico per aggiungere forza a una struttura già discreta, Panada fa dello spunto palla al piede, della tecnica individuale e della qualità del calcio i punti salienti del suo profilo. Un ulteriore salto di qualità a livello fisico rappresenterebbe la quadratura del cerchio per la carriera del giovane centrocampista. A confermarlo è Giovanni Bosi, allenatore dell’Atalanta Under 17: “Simone ha grandissima qualità e deve convincersi anche di avere ottimi mezzi atletici, che gli permetterebbero di strappare con più convinzione e fare ancor meglio dal punto di vista del dinamismo. Non solo da centrale ma anche da mezzala. Come regista è già completo, ha lungo e corto, calcio potente e preciso e la testa giusta per fare strada”.

Colonna azzurra - Già, la testa. Quella che gli ha permesso di diventare un leader carismatico prima ancora che tecnico, non solo all’Atalanta ma anche in Nazionale. La fascia da capitano, indossata sia nel club che con l’Under 17 azzurra è la cartina di tornasole della personalità di un ragazzo decisamente più maturo rispetto alla sua giovanissima età. Sempre in controllo anche quando si trova sotto pressione, sa essere un punto di riferimento importante per i compagni soprattutto nelle partite più tese, nelle quali riesce a mantenere la calma anche all’alzarsi dei toni agonistici. Una freddezza che lo contraddistingue anche nella battuta dei calci di rigore: è lui il tiratore designato dell’Atalanta, e proprio dal dischetto ha messo a segno il gol del definitivo 3-0 nei quarti di ritorno contro la Juventus. Una rete che si aggiunge alle due realizzate in campionato, nelle 21 presenze totali in maglia nerazzurra accompagnate da ben 20 gettoni stagionali con la Nazionale Under 17 (39 le apparizioni totali in maglia azzurra). Simone è stato tra i protagonisti della splendida cavalcata compiuta dagli azzurrini del c.t. Nunziata, in un Europeo che si è concluso con la sconfitta in finale contro l’Olanda e che ha visto il centrocampista atalantino andare in gol nella gara del girone eliminatorio contro l’Austria. Il sesto posto finale nel Ranking Under 17 de La Giovane Italia è l’ulteriore riprova delle qualità del ragazzo, che in campo si ispira al Pallone d’oro in carica Luka Modric. Dai primi calci all’Uso Casaglia all’Atalanta, fino all’azzurro della Nazionale. Lunedì sera toccherà ancora a lui dirigere l’orchestra dell’Atalanta, per prendere per mano i compagni e salire il penultimo gradino sulla strada che porta verso il titolo Under 17.

Sezione: Altre news / Data: Gio 13 giugno 2019 alle 16:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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