Michele Criscitiello, nel suo consueto editoriale su TMW, affronta il tema della Seconde squadre. "Ci occupiamo ancora delle seconde squadre. Ci sta a cuore questa rivoluzione. Il problema è che non sarà una rivoluzione. Tutti volevano le seconde squadre, siamo a giugno e non sappiamo se ci saranno, dove giocheranno e quante saranno. Su queste basi sembra evidente che bisognerà rinviare, almeno, di un anno. L'Atalanta, ad esempio, farà la seconda squadra solo se ci sarà spazio per tutti gli stranieri che deciderà di far giocare. Juventus e Milan sono quelle più convinte, l'Inter vorrebbe farla ma dal prossimo anno, il Torino e la Roma ci stanno pensando, l'Udinese non spenderà un milione e duecentomila euro per l'iscrizione, mentre Samp e Lazio sono avanti a tutte. Non spenderanno 1,2 milioni per iscrivere la seconda squadra del club, compreranno un club di C della zona a poche migliaia di euro, non avranno il problema dell'impianto e riceveranno, al contrario delle seconde squadre, anche i 500-6000 mila euro di contributi previsti dalla Lega Pro. La base di partenza non è buona. Non ci sono impianti per giocare e alcune regole vanno riviste. Non siamo la Spagna. Siamo l'Italia. Noi, in C, abbiamo piazze straordinarie che rappresentano il nostro calcio e abbiamo un territorio da salvaguardare. Inoltre, le seconde squadre, servono sempre di meno dopo il cambio del format del campionato Primavera che ha alzato il proprio tasso di qualità da un anno a questa parte. Basti vedere le rose di Inter, Fiorentina, Atalanta, Roma e Juventus. Sicuramente i ragazzi devono giocare con i grandi ma devono giocare anche negli stadi dei grandi. Se poi il ragazzo è bravo il salto lo fa l'anno stesso o l'anno dopo. L'esempio di Musa Barrow è tangibile. Dalla Primavera è passato direttamente in prima squadra, con grandi risultati. Non ha fatto giri in prestiti o squadre B. Dipende dal valore del ragazzo". 

Sezione: Calciomercato / Data: Lun 11 giugno 2018 alle 11:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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