È un anno straordinario, il 2017, per l'Atalanta. Perché cambierà completamente la capacità finanziaria della società nerazzurra, già in attivo nello scorso bilancio di 257 mila euro. Il fatturato 2016 era di 57,5 milioni, in crescita netta rispetto ai 46 del 2015. Nel computo non sono considerate le cessioni di Grassi e de Roon – oltre a Cigarini, Brivio e Moralez – che portano il totale oltre gli 80 milioni di euro. In questo senso nel 2016, per i nerazzurri, è stato necessario il mercato in uscita.

DIRITTI TELEVISIVI - Agiscono per il 45% del fatturato bergamasco, per un totale di 36 milioni di euro. Insomma, l'Atalanta fino alla scorsa annata è dipesa molto dalle tv, addirittura crescendo come dipendenza: nel 2015 erano 29 milioni (e una percentuale del fatturato pari al 41%). La sensazione è che tutto quanto possa rimanere invariato, perché a una plusvalenza di 14,8 milioni di euro per Caldara e di circa 23 e rotti per Conti ci sarà un aumento degli introiti dei diritti dovuto alla UEFA per la partecipazione in Europa League. Forse qualche punto percentuale, ma anche l'ottimo piazzamento porterà nuova linfa alle casse atalantine: nel 2017 si può stimare l'abbattimento, del fatturato, di quota 100 milioni.

COSTI - L'Atalanta non è mai stata una società virtuosa per costi operativi e di personale, perché gli stipendi sono sempre cresciuti – dai quasi 36 del 2012 ai 41 del 2016 – pur non di molto, mentre gli altri costi operativi, in due anni, sono esplosi: dai 15 e rotti del 2014 ai quasi 25 del 2016, senza considerare che in questo esercizio ci sarà l'acquisto dello stadio. Insomma, i costi da 50 milioni del 2013 sono lievitati fino a 65 dell'anno scorso, a salire. Significa che in partenza l'Atalanta avrebbe un rosso di 9 milioni di euro, senza considerare l'ammortamento dei costi dei cartellini dei calciatori. La necessità primaria è quindi cedere e fare cassa, almeno fino al 2016.

POSIZIONE SOLIDA - L'Atalanta può comunque far fronte a varie situazioni di emergenza, avendo comprato e diversificato i propri investimenti, soprattutto con il miglioramento dei campi di allenamento di Zingonia e l'acquisto, appunto, del nuovo stadio, destinato a diventare un impianto all'avanguardia. Certo, molto dipenderà dalle prossime cessioni, ma Gagliardini verrà riscattato e pagato dall'Inter nel 2018, mentre Kessie dal Milan nel 2019: insomma, l'Atalanta sfiorerà – senza grossi problemi e già in partenza – i 90 milioni di fatturato per le prossime due annate, nemmeno cominciando. I Percassi si dimostrano dunque molto avanti nella loro gestione economica della società, avendo poi la possibilità di operare con calma e senza fretta per gli anni a venire, sempre ammesso e non concesso non avvenga una retrocessione.

Sezione: Copertina / Data: Mer 04 ottobre 2017 alle 12:30 / Fonte: Andrea Losapio - TMW
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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