Una brutta battuta d'arresto per i sogni di Champions dell'Atalanta. La Dea cade in casa nello scontro diretto con il Milan ed adesso vede allontanarsi quel quarto posto valido per la qualificazione alla massima competizione europea. Certo, già tornare in Europa League sarebbe in traguardo importante per i bergamaschi, ma visto che sognare non costa nulla, perché non puntare a traguardi più ambiziosi?

Forse perché l'Atalanta non ha ancora fatto l'ultimo passo per diventare davvero grande e senza questo rischia di restare una favola. Una bellissima favola, sia chiaro, ma questa sera si è visto che manca ancora qualcosina ai ragazzi di Gasperini. Il talento c'è, così come la sfrontatezza genuina di accettare i duelli (nel primo tempo i tre centrali dell'Atalanta marcavano ad uomo i tre attaccanti del Milan) e la voglia costante di cercare di imporre il proprio gioco. Quello che manca forse è quel pizzico di cinismo che hanno le grandi squadre, quel qualcosa che ti permette di vincere, anche di misura, e portare a casa tre punti preziosi. Quel gol preso da Piatek nel finale, al di là della giocata mostruosa del polacco, è stata una leggerezza fatale ai fini del risultato. Andare nello spogliatoio in vantaggio è senza dubbio diverso a livello mentale. Sono queste piccole cose che fanno la differenza, oltre ovviamente ai campioni in rosa: ma l'Atalanta, da questo punto di vista, non scherza. E poi Gasperini è una garanzia. La crescita di una squadra come la Dea passa anche da serata come questa.

Sezione: Copertina / Data: Dom 17 febbraio 2019 alle 10:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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