La voglia di salvezza batte quella per il secondo posto. Il pareggio contro l’Atalanta per la Lazio assomiglia ad una mezza sconfitta. La Roma è seconda, Pioli e i suoi tornano al terzo gradino della classifica. Edy Reja mette in campo i suoi con grinta e sapienza tattica: si lotta su ogni pallone con i biancocelesti fermi a guardare. Biava segna di testa il classico gol dell’ex, Marchetti salva in varie occasioni il peggio, Parolo è l’ultimo a mollare. Il centrocampista, con una semirovesciata, guadagna un punto. Sperando che sia utile il 31 maggio.

LE FORMAZIONI - Pioli ci ripensa: fuori Lulic, forse con qualche problemino fisico dell’ultimo minuto e dentro Felipe Anderson. Il brasiliano, che pensava fosse arrivato un momento di stand-bay per ricaricare le pile, è chiamato ancora una volta a mettersi sulle spalle la squadra, insieme a Candreva, Keita e Mauri. Licenza d’attacco, a tutti i costi. Parolo, con 4 polmoni, c’è a centrocampo insieme a Cataldi. Difesa composta da Mauricio e Ciani al centro, Radu e Basta sulle fasce.  Reja mette sul prato verde un 4-3-3 abbottonato, grintoso e con tanto fiato. “Pinilla e Gomez, segnate”.

PRIMO TEMPO - I primi cinque minuti è Keita contro Atalanta. Un tiro lento, un rigore cercato e un sinistro chirurgico che bacia il palo. Poi emerge l’Atalanta. La salvezza è un’isola ancora da raggiungere. Serve attraversare il mare biancoceleste per stare tranquilli e aspettare l’estate. Migliaccio, di testa, impegna seriamente Marchetti. Reja mastica. Pioli richiama Parolo e Cataldi. E poi arriva Biava, attaccante aggiunto con la voglia del classico gol dell’ex. Anticipa Mauricio con la punta e Marchetti alza sopra la traversa. Si accende a bassa intensità Felipe Anderson, che con Candreva cambia spesso fascia. Da destra trova Keita, ma il tiro impatta su Sportiello. E’ solo angolo. Pinilla lotta con Mauricio, Gomez ha la giusta fantasia per far male. I biancocelesti soffrono: Cataldi spreca un giallo per proteggere la sua difesa. Non è la strada per riprendersi il secondo posto. Si intuisce anche sul finale dei primi quarantacinque minuti, quando Marchetti rimette il mantello da Superman e neutralizza un tiro di Gomez. Pioli benedice l’intervallo, deve ritrovare i suoi.

SECONDO TEMPO - Stessa trama del primo tempo. Anzi peggio, perché l’Atalanta va in vantaggio. Prima c’è Gomez che tira una bordata con Marchetti che devia in angolo con l’aiuto del palo. Il presagio. C’è una legge nel calcio, oscura, che un ex segna sempre alla sua ex squadra. Tocca a Giuseppe Biava, di testa a portare in vantaggio i nerazzurri. Nessuna esultanza, ci mancherebbe, e la Lazio è sotto choc. Non riesce a macinare gioco, il joystick di Pioli non funziona. Sarebbe inutile sbatterlo a terra, i suoi in campo non ci sono. Serve la testa giusta per rimettere in piedi una partita messa sui binari in direzione Bergamo. Keita si divora un gol, il terzo del match, con un’imbeccata preziosa di Felipe Anderson. Il tecnico ha il verdetto: lo spagnolo fa il quarto errore davanti alla porta bergamasca. Non è un attaccante, punto. Fuori Mauri, evanescente e dentro Filip Djordjevic, che torna in campo dopo 4 mesi. La squadra, incitata dalla panchina pare inizi a carburare: dentro anche Perea, serve una mano dalla scaramanzia. L’unico gol del Coco in Serie A è stato proprio contro i nerazzurri nello scorso campionato. E l’aiuto arriva, in maniera indiretta. Angolo e mezza rovesciata di Parolo, c’è il pareggio. Non c’è tempo nemmeno di esultare, perché la Lazio ha il bisogno dei tre punti. Negli ultimi dieci minuti l’Atalanta raschia il barile, Felipe e Djordjevic attaccano ad intermittenza e in maniera disordinata. Orsato fischia tre volte. Le imprecazioni sulle bocce dei giocatori biancocelesti, a fine gara, dicono tutto. Lazio, se ci sei batti 4 colpi da qui fino alla fine della stagione.

© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport
Sezione: Copertina / Data: Dom 03 maggio 2015 alle 17:02 / Fonte: Francesco Bizzarri - Lalaziosiamonoi.it
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print