Era il match della speranza, era il match per l'Europa, era il match che tutti aspettavano. Era Atalanta vs Verona. Era, perchè adesso è solo il match dell'addio al sogno, il match che (ri)apre una minicirisi, inziata con il disastroso risultato contro il Sassuolo. L'Atalanta crea poco e sciupa pure quello, mentre il Verona dà l'idea di essere tornata la squadra spumeggiante di inizio campionato. Iturbe, fino al momento della sostituzione (infortunio), gioca con la difesa nerazzura, provata dall'assenza dei suoi centrali: Stendardo e Lucchini. E allora queste magagne unite ad un gioco non più frizzante e alla presenza a sorpresa di un Livaja, non incisivo, portano il numero delle sconfitte consecutive a tre. 

Atalanta punita da una maledizione: l'ex e il saggio. Donati porta in vantaggio l'Hellas Verona e il vecchio Toni raddoppia (accipicchia a Zamparini e Foschi che sostenevano la fine di Toni e soprattutto l'abbassamento della sua media realizzativa).

E allora che dire? Dentro l'uovo nerazzurro solo 0 pt e una nemmeno lontana parente della Dea bella e vincente che fece sognare Bergamo solo un mesetto fa. Certo l'Europa non è out matematicamente, ma il calendario che presenta Milan, e soprattutto Juventus, non lascia spazio alla benché minima speranza. Bisogna inoltre dire che il detto continua con e il quarto vien da sè... 

Sezione: Copertina / Data: Sab 19 aprile 2014 alle 20:00
Autore: Luca Picinali
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