L’Atalanta si preoccupa di marcare a uomo e picchiare.
La Fiorentina è generosa nel creare inutile densità e soprattutto nel prestare campo all’avversario.
È da qui che nasce il gol di Koopmainers che incrocia un diagonale senza che Terracciano faccia davvero quel che poteva fare.
Su Gonzalez c’è un pestone di Carnesecchi in uscita. Niente.
Su Beltran un pestone di Koopmeiners che porta all’annullamento del raddoppio ma non all’ammonizione (almeno) dell’Atalantino.
Giallo che invece si becca giustamente (solo) Mandragora.
Giusto anche il rosso di Milenkovic che prende l’avversario lanciato in porta dopo aver ciccato il pallone.
Italiano toglie l’unico attaccante che ha fatto qualcosa di buono e continua a dare fiducia incondizionata a Nico.
Un patto di sangue praticamente.

Male Dodó quando deve giocare a pallone, così come Kouamé, utile se c’è da far la guerra ma in difficoltà se c’è da alzare la qualità.
In 10 è dura ma se non altro quando capita di attaccare si può giocare negli spazi.
Arriva il pari del Chino su una punizione di Biraghi ma l’Atalanta ha chi è capace di inventare un gol e riportarla in vantaggio.
Noi abbiamo Nico.
Sembra sì cerchi di arrivare al 90’ per rifiatare ed organizzarsi, ma non è così.
Sull’ultimo fallo laterale in attacco, tutti sotto.
Contropiede e terzo goal dell’Atalanta.
Addio Coppa Italia e addio italiano.
Perseverare è diabolico.

Per chi, come me, era a Praga, il terzo goal dell’Atalanta è inaccettabile.
In inferiorità numerica, in affanno, a pochi secondi dai supplementari, non ti esponi al contropiede che chiude gara e qualificazione.
Nella gara secca, dentro o fuori, certi principi devono essere adattati al momento.
Sennò si rischia di fare la figura dei co*****, come è accaduto anche stasera. 
La mia relazione complicata con italiano si chiude stasera.

Sezione: Coppa Italia / Data: Gio 25 aprile 2024 alle 08:45
Autore: Red. TuttoAtalanta.com
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