Se c'è un'immagine che più delle altre racconta l'annata dell'Atalanta in Europa League, è senz'altro il sombrero che Zappacosta rifila a Robertson. Bisogna contestualizzare: Atalanta-Liverpool, finita 0-1 senza soffrire, vede un pallone andare verso l'uscita nella trequarti difensiva dell'Atalanta. Il laterale bergamasco cerca di evitare che esca, ma invece di metterci il corpo prova - e ci riesce - a spostare il proprio bilanciamento e far correre la sfera parallela alla linea dell'out. Riuscendoci, fra lo stupore di tutti, e lanciandosi in contropiede.

Davide Zappacosta non è propriamente un figlio di Zingonia, perché in Primavera c'è rimasto solo sei mesi prima di andare via in prestito. Poi, dopo avere sfondato con l'Avellino, torna a Bergamo e gioca una stagione discreta. Tre gol, ventinove presenze, il Torino di Urbano Cairo lo acquista in pacchetto con Baselli. Il secondo ci rimane per sette stagioni, fra alti e bassi, il primo invece sboccia e finisce addirittura al Chelsea, per 28 milioni più 7 di bonus. Sarebbe la svolta, anche perché c'è Antonio Conte. Lo è più o meno, se non altro vince un'Europa League giocando spesso, pur senza avere lo stesso minutaggio dell'anno prima.

Poi la Roma, dove si rompe il crociato, il Genoa dove si rilancia, infine l'Atalanta che ci punta. Ordinato, rapidissimo, il laterale perfetto. Forse segna pochino per Gasperini, ma i tre assist in Europa League sono preziosi, in particolare quello a Scamacca ad Anfield. Al ritorno, poi, c'è sempre il sombrero a Robertson.

Sezione: Zingonia / Data: Sab 11 maggio 2024 alle 20:30 / Fonte: Andrea Losapio
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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