All’indomani dell’udienza che dovrebbe decretare a Parma il fallimento della società crociata, è arrivato oggi improvvisamente l’arresto dell’ultimo presidente del Parma Giampietro Manenti per reimpiego di capitali illeciti nell'ambito di un'operazione, denominata “GFB-Oculus”, condotta dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Roma su delega della Procura della Repubblica della capitale e del pm Giorgio Orano. Con Manenti sono 22 le persone arrestate in totale per reati di peculato, associazione a delinquere, frode informatica, utilizzo di carte di pagamento clonate, riciclaggio e autoriciclaggio aggravato dal metodo mafioso, e oltre 60 le perquisizioni tra cui anche quelle degli uffici del Parma a Collecchio e al Tardini. Le indagini sono state rapide (3 mesi) così come l’operazione che ha portato agli arresti: “Si tratta di condotte di reato estremamente gravi che erano in atto e che si sarebbero perfezionate se non fossero stati eseguiti i provvedimenti”.

Stando a quanto dichiarato sempre in conferenza stampa dagli inquirenti, Manenti stava cercando infatti di reperire risorse per far fronte alla situazione di deficit finanziaria del Parma e per questo si era rivolto ad un’organizzazione criminale per trovare 4,5 milioni di euro. I soldi tanto promessi da Manenti altro non dovevano essere che “denaro provento di frode informatiche e giacenti su carte di pagamento frutto di clonazione nelle casse della società sportiva, quale corrispettivo per simulati acquisti di biglietti e di merchandising del Parma o comunque a titolo di apparente sponsorizzazione”. I trasferimenti di capitali attraverso un istituto bancario svizzero sarebbero però stati bloccati tra il 10 e il 13 febbraio e questo spiegherebbe le improvvise difficoltà palesate da Manenti dopo che aveva garantito, a pochi giorni dal suo arrivo, che gli stipendi sarebbero stati pagati a giorni, come ha spiegato il procuratore Prestipino: “Il meccanismo era banale ma semplice. Si tratta della spendita delle somme caricate in queste carte di credito in operazioni commerciali varie (come ad esempio sponsorizzazioni e acquisto di gadget) in modo da far confluire tramite operazioni reali una somma consistente nella disponibilità di Manenti che avrebbe poi dovuto impiegarla. Ci sono state però delle difficoltà tecniche a effettuare queste operazioni di riciclaggio e fino a questo momento non si era creata la disponibilità finanziaria per Manenti. Fino ad ora. Poi questa mattina siamo entrati in azione”.

Sezione: Serie A / Data: Mer 18 marzo 2015 alle 15:00 / Fonte: ParmaLive
Autore: Twitter @tuttoatalanta / Twitter: @tuttoatalanta
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