Nell'immediato giorno dopo la sconfitta di Udine, l'Atalanta raccoglie i cocci. Nonostante tre vittorie consecutive, con Apollon, Bologna e Verona, Gasperini ha ammesso che la squadra ha meno fame della scorsa annata, immediatamente dopo la defezione della Dacia Arena. Una situazione che, di fatto, assomiglia molto a quella pre andata con i ciprioti, quando a battere i nerazzurri - finiti in vantaggio dopo i primi, ottimi, 45 minuti - era stata la Sampdoria. Una sconfitta che, per dinamiche, è sembrata quella con l'Udinese, peraltro macchiata dal rigore sbagliato da Bryan Cristante a pochi minuti dal termine.

Ritiro, quindi, per ricompattarsi e ritrovare la fame perduta. C'è però chi punta il dito su chi "si tira indietro", almeno secondo la propria visione. Ed è quasi unanime la bocciatura di Leonardo Spinazzola, terzino a cui non è ancora stato perdonato, del tutto, il vile desiderio di andare alla Juventus. Primo tempo molto buono, almeno fino al fallo di mano che è costato il rigore nel recupero, secondo assolutamente deficitario e insufficiente.

È però una lezione che rischia di costare caro ai nerazzurri. Non tanto per la corsa salvezza, perché l'Atalanta non ha quello come obiettivo e difficilmente ne rimarrà invischiata, quanto per un'annata, quella di Spinazzola, che rischierà di essere vista sempre nella maniera più critica, al di là delle buone prestazioni (con l'Apollon ha spedito lui in gol Ilicic, con una finta straordinaria e un passaggio altrettanto) o degli errori. Il più classico dei capri espiatori per chi, probabilmente, non lo merita.

Sezione: Copertina / Data: Lun 30 ottobre 2017 alle 20:00 / Fonte: Andrea Losapio - TMW
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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