L'esterno dell'Atalanta Leonardo Spinazzola ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport, partendo dal suo sfortunato autogol contro la Juventus: "Sono cose che capitano, non avevo neanche visto il pallone. Ma ero tranquillo, anche se dopo aver segnato, diciamo così, ho cominciato a sentire i ronzii nella testa. Dopo un campionato così ci può stare una partita storta. Anche gli autogol aiutano a crescere. Buffon è il mio mito. Un campione grande e umile. Io e lui compagni di squadra nel 2018? Ci può stare: se non si stanca, va avanti fino ai 50.

Un mio arrivo in anticipo alla Juve? Non credo di essere pronto, il tempo deciderà. Il mio cambio ruolo da ala a terzino? Arrivando da dietro ho più campo, più giocate e posso dare meno punti di riferimento. Da esterno dovevo giocare più sul corto, tentare il dribbling stretto che non è la mia specialità. Le difficoltà del gioco di Gasperini? L’intensità, gli anticipi, i rischi dell’uomo contro uomo. Un’idea che andava assimilata e infatti l’inizio è stato complicato, pensiamo ai 4 gol presi dalla Lazio.

Otto reti per Conti e zero per me? Abbiamo caratteristiche differenti. Ma il gol non è un’ossessione, mi piace far segnare gli altri (4 assist finora, anche se per lui sono 5, ndr). E soprattutto era importante giocare bene al primo anno di Serie A.

L'Europa? Solo un folle l’avrebbe pensato in estate. Siamo stati bravi a crederci in gennaio quando altre squadre hanno mollato. Abbiamo capito che si poteva puntare a qualcosa di importante e sono arrivati i risultati. La svolta? L’andata con il Napoli, quando si arrivava da un momento difficile. E il ritorno al San Paolo quando si è visto che potevamo giocarcela con tutti. Due vittorie fondamentali".

Sezione: Altre news / Data: Ven 19 maggio 2017 alle 19:00
Autore: Twitter @tuttoatalanta / Twitter: @tuttoatalanta
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