Dove giocherà l’Atalanta in Champions League? La domanda non ha ancora una risposta definitiva, considerato che la dirigenza nerazzurra sta ancora dialogando con la Uefa per capire se sia possibile disputare le partite della prossima Champions nello stadio di Bergamo in via di ristrutturazione.

Entro la metà del mese – scrive la Gazzetta dello Sport – la dirigenza atalantina andrà a Nyon con l’obiettivo di strappare la deroga per disputare nel futuro «Gewiss Stadium» (questo il nome dal 1° prossimo luglio) le partite del girone eliminatorio.

Nei giorni scorsi Roberto Spagnolo (direttore operativo nerazzurro) ha sottolineando che bisognerà convincere l’Uefa sullo stato del nuovo impianto a settembre, quando saranno ormai ultimate le operazioni di riqualificazione per la Curva Nord (che rispetterà totalmente i parametri richiesti).

Le problematiche da superare, considerando i lavori tuttora in corso, non riguardano la capienza (ok i quasi 18.000 posti con la posa dei seggiolini nella Sud), bensì l’illuminazione e lo spazio assegnato ai media (ne occorre di più per le televisioni e la carta stampata) e ai delegati Uefa. In caso di bocciatura, la Dea «traslocherebbe» nuovamente a Reggio Emilia.

Intanto lo stadio Tardini di Parma rimane in pole position per ospitare le prime due (forse tre) partite della Serie A 2019-2020 (il Mapei Stadium è occupato da Sassuolo e Reggiana).

Dopo l’incontro del 4 giugno tra la dirigenza atalantina e il prefetto di Parma, Giuseppe Forlani, questa settimana sarà resa nota la decisione finale.

Sezione: Altre news / Data: Mar 11 giugno 2019 alle 08:30 / Fonte: calcioefinanza.it
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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