Con la sconfitta nel derby del Merseyside, l'Everton è piombato al terzultimo posto in classifica, scavalcato dal Burnley. E col fortissimo rischio di retrocedere.

L'ULTIMA RETROCESSIONE, 71 ANNI FA - Uno scenario clamoroso, considerando la tradizione dei Toffees che hanno disputato fin qui 119 tornei su 123 in massima divisione. Per risalire all'ultima discesa, dobbiamo risalire al campionato 1950/51, con la squadra che chiuse da fanalino di coda. Ci dovette restare tre stagioni, in Second Division, prima di ritornare lì dove gli compete. Altri tempi, altro calcio.

600 MILIONI SPESI IN CINQUE ANNI - La situazione attuale è figlia di una pessima gestione, che si trascina da anni. E questo nonostante le grandi possibilità economiche. Tanti soldi, spesi male: negli ultimi cinque anni il club ha investito 600 milioni di euro, negli ultimi sette ben 19 giocatori sono stati pagati dai 25 milioni di euro in su. Molti di essi non solo non hanno giustificato la spesa ma si sono rivelati dei veri e propri flop. In questa stagione, con l'importante progetto del nuovo stadio, che sorgerà in un'altra parte della città e che costerà attorno ai 600 milioni di euro è inevitabile che la proprietà abbia stretto i cordoni della borsa per rinforzare la squadra in questa stagione. Certo, ci fosse stata maggior accortezza negli anni passati...

L'ULTIMO GUIZZO NEL 2016/17 - L'ultimo anno in cui i Toffees hanno strappato il pass per l'Europa è nella stagione 2016/17, con Ronald Koeman allenatore. Poi anni di mediocrità, panchine saltate, campagne acquisti ad accendere la piazza ed entusiasmi subito spenti nel corso della stagione. Giusto con Carlo Ancelotti la squadra è tornata a sperare, poi il richiamo del Real Madrid ha portato l'Everton a dover ricominciare da zero.

IL FLOP BENITEZ - In estate è stato scelto a sorpresa Rafa Benitez, tecnico storicamente legato al Liverpool e pertanto mai accettato dai tifosi dell'Everton, che sono rimasti fedeli alla linea. A peggiorare le cose i risultati, disastrosi: di Calvert-Lewin (3 gol nelle prime 3 partite) non è mai stata trovata una soluzione offensiva. Dall'8ª alla 14ª giornata la squadra ha raccolto un punto, ha incassato 4 reti nel derby del Merseyside col Liverpool, ne ha prese 5 a Goodison Park dal Watford. Contro il Norwich nell'ultimo turno la goccia che ha fatto traboccare il vaso. E poi il rapporto con i giocatori, non certo idilliaco. L'addio di Digne è il risultato di un rapporto mai decollato col francese, ma anche il resto del gruppo non può dirsi soddisfatto dei metodi dello spagnolo, ritenuto ormai "passato" e i cui metodi di allenamento sono considerati troppo noiosi e comunque non al passo di un calcio che si è evoluto.

CON LAMPARD SI AFFONDA - L'esonero di Rafa Benitez era già scritto. Semmai, ciò che sorprende di tutta questa vicenda è la tempistica: a metà gennaio, in pieno calcio mercato e con due acquisti (Patterson e Mykolenko) avallati proprio dal tecnico. Con l'arrivo di Lampard sono arrivati anche i prestiti di El Ghazi, Van de Beek e Alli: tutti e tre dei clamorosi flop, col solo olandese a meritarsi una maglia da titolare, ma fermato da un infortunio. Non è bastato il cambio modulo e nemmeno il ritorno dall'infortunio di Calvert-Lewin, che nel frattempo ha smesso di segnare. La squadra, che alla 22ª giornata era comunque salva, è letteralmente precipitata. A oggi il bilancio del tecnico è di 5 vittorie, un pareggio e 9 sconfitte, che hanno fatto finire l'Everton in piena zona retrocessione. E con un calendario che fa paura: Chelsea, Leicester, Arsenal fra gli avversari restanti. Servirà davvero un'impresa.

Sezione: Calcio Estero / Data: Mar 26 aprile 2022 alle 17:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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