Al nostro comandante Mancini non si può rimproverare qualcosa dopo quello che è stato capace di fare. Anzi, adesso forse si comincia a comprendere perché l’Europeo è stato davvero straordinario. Solo lui credeva nella vittoria, noi lo prendevamo per uno che faceva proclami a basso costo, e invece Roberto ha avuto ragione e noi torto. Dunque si capisce perché, ora che ostenta sicurezza, abbia le sue ragioni. Anche per infondere medesima sicurezza agli altri. Pur se bisogna stare attenti però nel sottile confine che divide la sicurezza alla sicumera.
Ciò non toglie che le partite si debbano analizzare per quello che sono. E per la prima volta in questi 3 anni pazzeschi Mancini ha effettivamente commesso un errore. Non mi riferisco al pareggio a Belfast: lì era oggettivamente difficile vincere, lo dicono le condizioni e lo stato di forma casalingo dell’Irlanda del Nord. Ma soprattutto una vittoria sarebbe stata inutile, perfino per 0-2. L’errore è stato nell’approccio con la Svizzera: noi dovevamo essere cattivi e affamati come lo sono stati loro, che assurdamente ci hanno costretto a inseguire e a dipendere dalla loro partita. Non vale dire che con il rigore di Jorginho alla fine niente di tutto questo sarebbe successo: siamo noi che ci siamo messi in condizione di dipendere da un rigore alla fine.
Adesso cominciano i 4 mesi più lunghi: perché di solito gli spareggi sono non più di un mese dopo la fine dei gruppi; stavolta sarà uno stillicidio di 128 giorni, o 133, e Mancini dovrà lavorare di fino.
Da cancellare tendenze autolesioniste come le parole di Immobile: in un fuori onda, Ciro parlando con Marco Tardelli ha detto che gli spareggi fanno tornare in mente i brutti ricordi del 2017. Ma Ciro, figlio nostro, ma tu non puoi fare così! Voi non potete: siete campioni d’Europa, e non lo dico per orgoglio ma per consapevolezza. Se ci fosse bisogno, è il caso di lavorare sulla testa anche con un mental coach. Come ha scritto Aldo Serena in un suo tweet d’incoraggiamento alla Nazionale: “Il passato non si cancella, il presente non è definitivo e il futuro è tutto da scrivere”. Questo è. E adesso Mancio ha 4 mesi per lavorare poco a poco su questo.
Nel frattempo la Polonia di Lewandowski è scivolata tra le possibili avversarie della semifinale: con lei: Turchia, Austria, Rep.Ceca, Ucraina e Macedonia del Nord, in ordine di pericolosità. Poi per la finale si aggiungeranno anche le altre teste di serie Portogallo, Svezia, Russia, Scozia e Galles, di nuovo in ordine di grandezza. Ma probabilmente in gara secca si può perdere con 10 di 11.
Quindi da adesso, lentamente e inesorabilmente, bisogna cominciare a cambiare: non più avere paura, ma pensare a come vincere e a come affrontare la battaglia.
Perché di battaglia, si tratterà.
Anzi, se ci va bene, di due...

Sezione: Calciomercato / Data: Mer 17 novembre 2021 alle 18:20 / Fonte: TMW
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print