Rodrigo De Paul è un caso più unico che raro. Giocatore universale dalla metà campo in su, è il trascinatore di una Udinese che si aggrappa forzatamente alle sue giocate. In questa fase della stagione sta trovando anche la corsa di Lasagna, ieri irresistibile come contro l'Atalanta (sarà questione di testa?) ma poi fermato da un infortunio muscolare, e la forza fisica di un Fofana straripante, che ha cambiato completamente il viso dei friulani nel momento più difficile, cioè quando Carles Perez faceva il diavolo a quattro e per tre volte era andato a un passo dal pareggio.

Perché nessuno vuole comprare De Paul? Al netto dell'assist per il 2-0 di Nestorovski, la partita di ieri ha fatto capire - una volta di più - come sia imbrigliato nell'Udinese. Troppo costoso per le medio alte, difficile dargli una posizione di comando in una big. Perché se è vero che l'esotico vale di più, basti pensare a Paquetà, dall'altro 35 milioni per chi lotta per salvarsi a ogni stagione rappresentano un investimento rischioso. Il direttore generale Pierpaolo Marino è convinto che la mezz'ala titolare della Seleccion valga almeno quella cifra, soprattutto pensando che l'altro è Di Maria. Che però ha giocato con Benfica, Real Madrid e Paris Saint Germain, una differenza sostanziale.

Di fatto, De Paul ha avuto altri interessamenti nel corso delle ultime settimane. La Fiorentina, per dirne una. L'Inter sembra una parentesi chiusa dopo l'arrivo di Eriksen, per il Milan ci sono profili differenti. E se De Paul andasse all'Atalanta? Per svecchiare sarebbe una idea funzionale, è forse l'unica società che si può permettere un azzardo simile ed è alla ricerca di un giocatore del genere. Perché le plusvalenze non vengono fatte con i Gomez, con gli Ilicic o gli Zapata, ma con i Gosens, i Castagne, i Kulusevski e i Barrow.

Sezione: Calciomercato / Data: Ven 03 luglio 2020 alle 15:28
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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