Terzo successo consecutivo, il quarto nelle ultime cinque partite. L'Atalanta è definitivamente tornata quella che tutti conosciamo e a Benevento è perfetta per 70 minuti. Tanto basta per rifilare un poker alla formazione neopromossa, sulla quale pesano sicuramente le tante assenze. Al Vigorito la Dea s'impone 4-1 e conquista un risultato meritato che la proietta al quarto posto in classifica, temporaneamente davanti a Juventus, Sassuolo e Napoli. Tre sorpassi in un colpo solo.
Le scelte di Inzaghi. Filippo Inzaghi arriva a questa sfida senza Viola, Moncini, Caldirola, Letizia, Iago Falqé, Tello, Tuia e Caprari. Ben otto indisponibili e nessun recupero in extremis. L'allenatore di Piacenza sceglie ancora il 4-3-2-1, ma stavolta con uomini più difensivi. C'è Maggio dal primo minuto in difesa, con Foulon dall'altro lato e Improta che torna in mediana insieme a Schiattarella e Dabo. Ionita dunque sale sulla trequarti con Sau, alle spalle di Lapadula.
Le scelte di Gasperini. Dall'altro lato Gian Piero Gasperini recupera Romero dopo la squalifica, titolare in difesa con Toloi e Palomino (che vince il ballottaggio con Djimsiti). In mediana, ancora senza Pasalic, confermati Freuler e de Roon, con Hateboer e Gosens sulle corsie esterne. In attacco Muriel è recuperato, ma va solo in panchina: Pessina e Ilicic giocano a supporto di Zapata.
Solo Atalanta per un tempo. Sul pesante terreno di gioco del Vigorito, sul quale piove ormai da giorni, la prima frazione si tinge di nerazzurro. Fin dai primi minuti della partita è l'Atalanta a fare la partita. Passano due minuti e arriva già la prima occasione di Gosens, su assist di Ilicic. E' lo sloveno il mattatore della partita, l'uomo da cui nasce ogni azione pericolosa. Come il tiro-cross di Hateboer, dopo la rifinitura di Josip. Ed è il numero 32 a sbloccare il risultato: alla mezzora si mette in propria, dribbla due uomini e beffa Montipò sul primo palo. C'è ancora tempo per un giocata da fuoriclasse di Ilicic, che gli vale solo un palo. Sfiorata la doppietta, finisce il primo tempo. Dominato dalla Dea.
Pari al primo tiro. Nella ripresa Inzaghi toglie Foulon e fa esordire Pastina e la mossa si rivela vincente. Arriva proprio dal piede del debuttante l'assist per Sau dopo cinque minuti di secondo tempo: cross al bacio e zampata vincente per l'ex Cagliari, al secondo gol consecutivo in campionato dopo quello contro il Cagliari. Al primo tiro, di fatto, le Streghe raggiungono la Dea e nella ripresa comincia praticamente un'altra partita.
Uno-due nerazzurro decisivo. Per un quarto d'ora abbondante il match sembra in bilico, perché il Benevento è rinvigorito dalla rete del pareggio. Ma a venti minuti dalla fine Montipò respinge così così un tiro a giro di Ilicic, Toloi brucia Maggio, si fionda sulla ribattuta e spinge in rete da due passi. E' il primo gol di un uno-due decisivo del sodalizio bergamasco, che due minuti più tardi trova il 3-1 con il solito Zapata, favorito ancora da una giocata da fuoriclasse di Ilicic, il vero mattatore della sfida. Al 71' è 3-1, la gara si mette in discesa per Gasperini e i suoi ragazzi.
Il solito Luis. Era il miglior momento del Benevento, diventa il miglior momento dell'Atalanta. Gli ultimi venti minuti, come tutto il primo tempo, sono completamente di marca nerazzurra. Entra anche Muriel al posto di Zapata e, come spesso capita, anche lui si toglie la soddisfazione di andare a segno. Quella dell'ex Sampdoria è una vera e propria prodezza, a giro, senza dare scampo al portiere. La partita, di fatto, finisce con questa magia. Un'Atalanta quasi perfetta torna a Bergamo con tre punti strameritati.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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