Grave battuta d’arresto per la Dea. Nonostante gli infortuni, la squadra di Gasperini è riuscita costantemente a tenere il pallino del gioco, anche se offensivamente parlando, si è riscontrata una forte sterilità, accompagnata da ritmi blandi e che hanno consentito all’Udinese di contenere piuttosto bene. 

La partita ha vissuto di poche emozioni ed alcuni interpreti nerazzurri si sono rivelati grandi delusioni. In primis i punteros colombiani, apparsi lontanissimi dalla condizione ottimale, in secondo luogo uno svogliato Miranchuk, che persiste in questa sua involuzione, arrivato a tal punto di apparire quasi indolente. Al contrario si è scelto di accantonare Piccoli, che aveva fatto della determinazione e della visione della porta, le sue caratteristiche principali e che si era resa protagonista e decisivo contro il Torino e, VAR permettendo, aveva siglato quel gol a S.Siro contro l'Inter che avrebbe di certo cambiato la sua considerazione in quel di Zingonia. 

LA SCELTA DEL MODULO - Un altro appunto da fare in questa situazione di emergenza, non vogliamo essere degli allenatori da tastiera, è il modulo che poteva senz'altro cambiare a fronte di queste evidenti difficoltà difensive. Arretrare de Roon ok, ma vuol dire perdere un polmone di quest'Atalanta, e tutti sappiamo che valore ha Marten per questa Dea in mezzo al campo. Idem Pasalic, decisamente un altro giocatore quando gioca vicino alla porta e generoso, quando chiamato a fare la fase mediana. Insomma, Gasperini con gli stessi interpreti ieri contro l'Udinese e una difesa a quattro con de Roon e Freuler in mezzo e Lovato e Palomino centrali, forse avrebbe dato più equilibrio a tutta la squadra e sarebbe stato meno problematico del previsto l'inserimento dell'ultim'ora di Pezzella sull'esterno, apparso in chiara difficoltà a compiere entrame le fasi. Inoltre, numeri e dati alla mano, dalla sfida del Bentegodi della scorsa stagione contro l'Hellas, la difesa a quatttro con i 3 trequartisti dietro la punta aveva esaltato ancora di più la vena realizzativa dell'attacco nerazzurro, anche a detta di un 'certo' Ruslan Malinovskyi. 

UNA DEA 'INCOMPIUTA' - Insomma si è conclusa una settimana di rimpianti, Manchester ed Udinese confermano che questa squadra appare sempre più ad una 'bella' incompiuta, frenata troppo spesso da amnesie dei singoli, che determinano mancati successi alla portata.

Sezione: Copertina / Data: Mar 26 ottobre 2021 alle 01:00
Autore: Mister 'X'
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