L’Atalanta perde l’ennesima finale di Coppa Italia della sua storia e la festa per i suoi tifosi è nuovamente rimandata. Gasperini come al solito, aveva preparato bene la partita, spingendo sull’acceleratore nel primo tempo, affidandosi ad uno straripante Zapata ed al suo tuttocampista Pessina. La Juventus pareva travolta da cotanto furore, ma sotto porta la Dea non trovava il guizzo vincente per passare in vantaggio. Cosa che avveniva al contrario dalla parte bianconera.Dopo un intervento energico di Cuadrado su Gosens (entrata sulla palla, si, ma poi tedesco travolto, fallo evidente) la squadra di Pirlo ripartiva, siglando il vantaggio con l’ex di turno Kulusevski.

Fortunatamente arriva l'ennesima giocata dell'uomo più in forma di quest'Atalanta, Ruslan Malinovskyi, che riusciva a riportare il risultato in parità, con uno dei suoi proverbiali sinistri. Terminato il primo tempo, pareva che l’inerzia della gara potesse essere in mano alla Dea, ma la realtà sarà poi ben diversa.

I ritmi calano drasticamente e la Juventus si ricompatta, togliendo all’Atalanta il pallino del gioco, aggredendola costantemente. E qui da un mister navigato come Gasperini, ci si aspetta quel colpo di genio per rimettere in sesto il match, potenziando il centrocampo o mettendosi a 4 dietro, anche per una stanchezza palpabile degli esterni.

Purtroppo questo non avviene, dentro Muriel e Pasalic per Malinovskiy e Pessina ed invece di diventare più propositivi, si viene colpiti dal più “odiato” degli avversari, quel Federico Chiesa, che proprio ad un attimo dalla sua sostituzione, decide di inventarsi un gol, grazie ad un altro assist di Kulusevski (e qui la dispendiosa campagna acquisti estiva dei bianconeri, ha evidentemente fatto la differenza sulla conquista di questo trofeo).

La gara in pratica si chiude qua. Analizzando nel dettaglio l’incontro, si può dire che nell’appuntamento decisivo, all’Atalanta son mancati nuovamente gli attributi. Squadra troppo tesa e timida per raggiungere il traguardo grosso, per il trofeo serviva più concentrazione e più reazione ai lunghi tratti di partita avversi.

La rosa ha evidenziato un paio di lacune evidenti, che si portano avanti ormai da troppo tempo: un vero ricambio in mezzo al campo ed un valido difensore in più.

I compensi derivanti dalla Champions saranno da investire nella maniera migliore possibile, sarà importante evitare di ingolfare determinati ruoli già ben coperti. Rosa snella, come vuole il Gasp, ma equilibrata e magari perché no, impreziosita da un giocatore di carisma, forse la vera qualità che manca a questa squadra per ambire ad un successo per rimpinguare l’albo d’oro.

Sezione: Copertina / Data: Gio 20 maggio 2021 alle 18:30
Autore: Mister 'X'
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