Il "fattore M" ha colpito ancora. M come Malinovskyi, probabilmente la vera rivelazione di un'Atalanta che nel mese di aprile sboccia e mostra tutto il proprio potenziale. Gasperini nelle ultime uscite si è affidato proprio al calciatore ucraino, completamente cambiato dopo una un inizio di stagione in chiaroscuro. Il Gasp tende spesso a sottolineare le difficoltà avute dal calciatore - su tutte l'ernia addominale che gli ha creato parecchi problemi fisici -, in questo modo si riesce a valutare meglio la metamorfosi avvenuta durante l'ultimo periodo. I numeri parlano chiaro: tre gol nelle ultime tre gare, tutte partite importanti in chiave Champions League. Con la Juventus il gol storico che ha riportato i nerazzurri al successo dopo venti lunghi anni, con la Roma una rete che vale un punto. Nella sfida col Bologna, invece, Malinovskyi ha messo in campo tutto il repertorio: gol, assist e colpi di classe. Una prestazione determinante, soprattutto dal punto di vista mentale.
GOL PESANTI - Non è la prima volta che l'ucraino si inventa gol di tale importanza. L'ex Genk aveva già segnato contro Juventus e Lazio nella scorsa stagione (reti determinanti per il punteggio finale), mentre quest'anno grazie alle sue marcature sono arrivati già quattro punti. Quando l'asticella si alza Malinovskyi risponde quasi sempre presente: 6 gol in 31 partite di campionato e una rete in Coppa Italia. È mancata la gioia in Champions, ma lo scorso anno mise a segno il calcio di rigore del momentaneo vantaggio contro il Manchester City. La gara finì male per i nerazzurri (5-1), ma in un momento delicato l'ucraino decise di caricarsi la squadra sulle spalle. Un giocatore di personalità e in grado di saper fare la differenza grazie anche all'esperienza europea (39 presenze). Gasperini ha dunque trovato quei gol pesanti che mancavano dai centrocampisti e tanto cercati dal tecnico di Grugliasco. Senza dimenticare la qualità messa in campo e tra le linee, sia con la difesa a tre che col 4-2-3-1. Un giocatore duttile che può far sempre comodo a qualsiasi allenatore.
INCEDIBILE, O QUASI - Ironia della sorte, Malinovskyi era pronto a lasciare Bergamo. Il numero 18 voleva più spazio, Gasperini non riusciva a collocarlo nella giusta zona di campo. Da trequartista aveva dimostrato di avere le giuste qualità, ma non sono mancate prestazioni opache e sottotono. Nell'ultimo periodo però qualcosa è scattato nella testa del calciatore, "Mali" è riuscito a modificare l'attitudine seguendo le indicazioni costante che arrivano dalla panchina. Qualche tiro in meno da lontano come vuole Gasperini e qualche inserimento in più senza palla, per poter permettere lo scarico alla punta. Ogni tanto Malinovskyi sgancia il sinistro velenoso, una soluzione alternativa che può far comodo con le difese schierate. Le valigie ora sono disfatte e il giocatore è all'interno dei meccanismi di una Dea che sogna il secondo posto. Un sogno a occhi aperti che può concretizzarsi grazie a chi ha saputo rimpiazzare il Papu a suon di assist e gol.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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