"In questo momento credo che sia molto importante per me, per la società e per tutto l'ambiente di Bergamo avere grande soddisfazione di quello che abbiamo. Perchè se la delusione di quello che non riusciamo ad avere diventa più grande, allora è un problema. E non è facile mantenerlo. Poi nessuno si tira indietro". Le parole sono firmate Gian Piero Gasperini e ben fotografano quello che sta succedendo a Bergamo in questo momento. Perché se è vero che da una parte la delusione per la finale di Coppa Italia è ancora vivida, la sconfitta con il Milan ha solo aumentato il carico. I tifosi, nel caldo della domenica sera, non erano per niente felici del secondo posto finito ai rossoneri. Quasi come una lesa maestà, come se il Milan dovesse arrivare dietro (come nelle ultime due stagioni) e che il Gewiss Stadium fosse quello straboccante di dicembre 2019: Atalanta-Milan 5-0.

Il giorno dopo la bolla è scoppiata. Perché a Bergamo nessuno ha mai contestato e mai contesterà l'operato di Gasperini, almeno a posteriori. Il caso Gomez, il peggiore che ha attraversato negli anni, è emblematico. Chi da una parte, chi dall'altra. Poi, smaltita la sbornia e visti i risultati, fa niente se il capitano è andato via. Certo, c'è sempre quella patina di dispiacere per un simbolo che se ne va, per un trofeo che sfugge di mano. Però è un qualcosa di momentaneo che a Bergamo conoscono bene. La squadra non va in Champions League? Ci andrà l'anno prossimo. Non vince lo Scudetto? "Prima la salvezza", come da motto dei Percassi.

Certo, le chimere non durano per anni e i treni passano una volta sola. Però guardando il Leicester, altra grande piccola che arriva relativamente in alto da anni (dopo un campionato vinto magistralmente da Ranieri) la verità è che la continuità aziendale e di risultati è più importante del singolo trofeo. Il Leicester ha vinto perché tutte hanno steccato, l'Atalanta ha sempre avuto discreti avversari che non hanno mai fatto meno di 80 punti in stagione. Per intenderci, le Foxes hanno vinto quando gli avversari han fatto 71 punti.

La continuità e la possibilità di spesa dell'Atalanta è destinata a rimanere. Il brand non è ancora fortissimo, ma la bravura sta nel contenere i costi, continuare nella strada delle plusvalenze, creare giovani ogni stagione, anche al di fuori dalla propria zona. Gasperini è il condottiero. Sartori, Zamagna, Costanzi e i Percassi la chiave della continuità. Si va avanti anche così, non solo chiedendo Superleghe oppure aiuti dallo stato. E anche ad accontentarsi, qualche volta, di essere secondi in Coppa Italia, terzi in campionato e agli ottavi di Champions League per chi, nella sua storia, è sempre stato nel saliscendi fra Serie B e Serie A.

Combinata, per l'Atalanta, è stata la migliore di sempre. Ancor meglio dell'anno scorso dove erano arrivati sì i quarti di finale di Champions e il terzo posto, ma non la finale di Coppa Italia. E poi giocare con il Valencia ha un certo spirito, battere Liverpool e Ajax certamente un altro. Così come affrontare il Real Madrid nel proprio stadio.

Sezione: Copertina / Data: Mar 01 giugno 2021 alle 11:00 / Fonte: Andrea Losapio per TMW
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print