Attraverso il rapporto annuale sul calcio italiano sviluppato dal Centro Studi FIGC in collaborazione con AREL e PwC, denominato "ReportCalcio", la FIGC pone l'accento sull'impatto che la pandemia ha avuto sullo sport più amato d'Italia. L’obiettivo del documento, infatti, è quello di rappresentare i numeri che caratterizzano il Sistema Calcio, descrivendone la dimensione, la struttura e l’articolazione, insieme all’analisi dei principali trend e alla previsione sulle evoluzioni future del settore, al fine di fornire un supporto strategico per accompagnare i programmi di crescita del calcio italiano.

Secondo il documento sono molteplici le conseguenze negative dovute all'emergenza sanitaria sul calcio italiano: in primis, l’interruzione delle competizioni calcistiche ha portato alla disputa di 47.825 partite ufficiali in meno tra il 2018-2019 (571.865) e il 2019-2020 (524.040). La FIGC tra il 30 giugno 2019 e il 15 marzo 2021 ha perso oltre il 23% dei propri calciatori tesserati, ovvero quasi 245.000 giocatori in meno, con impatti particolarmente significativi sul calcio dilettantistico e giovanile. Gli spettatori potenziali andati persi a causa della pandemia ammontano ad oltre 22,1 milioni (5,9 milioni nel 2019-2020, stagione analizzata nel ReportCalcio 2021, insieme ad altri 16,2 milioni stimati nel 2020-2021).

Il COVID-19 ha ulteriormente accelerato lo squilibrio del settore; il ReportCalcio, nello specifico, analizza l’impatto prodotto sul calcio professionistico nella stagione sportiva 2019-2020: i ricavi totali sono diminuiti di 434 milioni, passando da 3.897 a 3.463 milioni, con impatti significativi prodotti dai minori ricavi per ingresso stadio (-75 milioni di euro); il decremento del costo del lavoro (-112 milioni) non è stato sufficiente per compensare la diminuzione dei ricavi, a causa soprattutto della crescita di ammortamenti e svalutazioni (+222 milioni di euro); la perdita totale aumenta dai 412 milioni di ‘rosso’ del 2018-2019 agli 878 del 2019-2020; in crescita anche i debiti totali (+490 milioni, per un totale pari a 5,3 miliardi), mentre peggiora la posizione finanziaria netta, negativa nel 2019-2020 per un valore pari a quasi 1,3 miliardi.

Al fine di fornire un quadro ancora più dettagliato e aggiornato relativamente all’impatto della pandemia, nelle settimane successive alla finalizzazione del ReportCalcio 2021 sono state formulate delle proiezioni estendendo l’analisi degli effetti negativi prodotti dal COVID-19 anche alla successiva stagione sportiva 2020-2021; complessivamente, nelle prime 2 stagioni con impatto COVID-19 (2019-2020 e 2020-2021), si stima che il calcio professionistico abbia perso circa un miliardo di euro di ricavi in relazione agli effetti negativi prodotti dalla pandemia, mentre il costo della produzione è rimasto sostanzialmente stabile (con un lieve aumento pari a 163 milioni); l’impatto netto totale dell’emergenza sanitaria nel biennio 19-20 e 20-21 è stimabile quindi in oltre 1,1 miliardi di euro.

Anche a livello indiretto e indotto, la pandemia ha prodotto un significativo impatto su tutti i settori della filiera produttiva (12 settori merceologici coinvolti) e della catena del valore attivata dal calcio italiano: la spesa diretta è scesa del 5,7% (da € 5.050m a € 4.762m), l’impatto sul PIL del 18,1% (da € 10.066m a € 8.249m), mentre l’occupazione generata dal comparto del calcio ha visto il decremento di oltre 27.000 posti di lavoro attivati (da 121.737 a 94.462).

Sezione: #Covid / Data: Gio 26 agosto 2021 alle 18:24
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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