Davvero Stephen Pagliuca è disposto a vendere le quote dell'Atalanta pur di comprare il Chelsea? La voce rimbalza dall'Inghilterra dopo che Sky News ha pubblicato un comunicato ufficiale da parte della stessa cordata americana che ieri è entrata nel CdA dell'Atalanta con quattro figure mentre giovedì dovrebbe avere il closing. È bene sottolineare che la cordata di Pagliuca è uno dei quattro attori del possibile acquisto del Chelsea, forse nemmeno quella principale. Però non si può nemmeno escludere che alla fine sia proprio il vincitore, visto che nei prossimi giorni arriverà un'offerta - come detto da lui stesso - "sostanziale e credibile".

Pagliuca può essere riconducibile a due società?
La risposta è sì, come già successo per altre persone, fisiche e giuridiche. Basti pensare al Watford e l'Udinese (e il Granada) dei Pozzo, anche se poi lì le i titolari sono differenti, visto che da una parte è la famiglia - in UK - dall'altra un'azienda con sede all'estero. Quindi Pagliuca potrebbe tenere sia l'Atalanta che il Chelsea. Però due squadre riconducibili allo stesso proprietario non possono giocare nella stessa competizione, quindi in caso di qualificazione in Champions League ci sarebbe un problema e la UEFA dovrebbe esprimersi a favore o contro. Oppure, semplicemente, una delle due lasciare la coppa. Non una bella situazione per nessun tifoso: Chelsea e Atalanta, negli ultimi tre anni, si sarebbero trovate in enorme difficoltà. Chi escludere? A quel punto la risposta sarebbe ovvia (e non bella per il nostro calcio).

Caso Lipsia-Salisburgo
C'è però un precedente in cui la UEFA ha, di fatto, avallato la partecipazione alla competizione da parte di due squadre dello stesso gruppo. Cioè Lipsia e Salisburgo, con la Red Bull come denominatore. Qui entra in gioco l'azionariato popolare perché in Germania i club sono di proprietà al 51% dei tifosi così il Lipsia è nominalmente di una società a garanzia limitata nominata ad hoc con un ristretto gruppo di soci. Di fatto la Red Bull ha la proprietà esclusiva. Ma in generale l'UEFA giudicò che solo il Lipsia era riconducibile direttamente. Questo perché nel 2017 l'influenza sul Salisburgo si era ridotta, le persone legate al Lipsia tolte dal CdA, così come il presidente (legato a Red Bull) si dimise, la collaborazione fra i due club venne molto limitata. Le sponsorizzazioni furono ridotte. Di fatto secondo la Camera Investigativa dell’Organo UEFA di Controllo Finanziario dei Club la Red Bull esercitava solamente una sponsorizzazione canonica e non era proprietaria del club. Un verdetto molto controverso e che lascia spazio a tutte le ipotesi.

Per concludere: Pagliuca deve vendere l'Atalanta per prendere il Chelsea? La risposta è no. Il problema sarà evidente in caso di qualificazione alla stessa coppa: il Chelsea è vicino alla Champions, se l'Atalanta dovesse vincere l'Europa League a quel punto bisognerebbe fare una scelta. Sono ipotesi, sono possibilità e non c'è una certezza, se non quella che Pagliuca ha intenzione di comprare il Chelsea. Ma non è detto che ci riuscirà.

Sezione: I numeri / Data: Gio 14 aprile 2022 alle 08:43 / Fonte: Andrea Losapio
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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