STRAKOSHA 5.5: Stringe i denti e scende in campo grazie alle infiltrazioni, era stato in dubbio fino all’ultimo. Non può opporsi a Zapata, troppo vicino e posizionato bene. Si oppone alla grande con la mano destra su Ilicic. Castagne lo punisce perché viene tirato fuori dai pali dalle finte di Gomez. Wallace, proprio lui, finisce il lavoro di testa.

WALLACE 3: Scelto per contrastare la fisicità di Zapata. Diventa un regalo a Gasperini: non rinvia al meglio un tiro di Gomez e tiene in gioco il colombiano per l’1-1. Non contento, decide di impiccare definitivamente la partita passandola al “Papu” e lanciandolo a rete. Finita qua? Neanche per sogno: se la butta dentro pure da solo per il terzo dell’Atalanta. Conclude tra i fischi dei propri tifosi, esausti dei suoi continui errori.

ACERBI 5.5: Quei tre davanti si muovono, si scambiano posizione, sono tremendi. Salva il salvabile, non può chiudere pure sugli svarioni dei compagni di reparto.

BASTOS 5.5: A uomo su Ilicic, con le buone e soprattutto con le cattive. Una marcatura d’altri tempi, lo segue anche dentro lo spogliatoio dell’Atalanta all’intervallo. Si becca il giallo, ma non viene troppo condizionato. L’Atalanta sfonda lo stesso grazie ai movimenti corali.

Dal 78’ NETO sv

ROMULO 5: Parte bene, alla lunga perde il confronto diretto con Castagne. Non riesce a superarlo e il belga timbra pure il cartellino nell’area di rigore della Lazio.

PAROLO 6.5: Il più pericoloso nel primo tempo. Segna con il sinistro, combatte in mezzo al campo, chiude in scivolata, riparte e si sgancia sui cross dal fondo. Crolla insieme al resto della squadra. La superiorità avversaria è disarmante.

LEIVA 5.5: La diga regge poco più di 20 minuti. Non per colpa sua, anzi, spesso ci mette lo scarpino all’ultimo per evitare il peggio. Che però arriva lo stesso nel secondo tempo. Anche per colpa degli svarioni dei compagni.

Dal 78’ BADELJ sv

LUIS ALBERTO 5: Si spegna lentamente, come una candela sotto il diluvio che si abbatte sull’Olimpico. Non riesce a prendere per mano il centrocampo, a creare i presupposti per fare male all’Atalanta.

MARUSIC 5: Trasferito di fascia, preferito a Durmisi perché ha di fronte Hateboer, un altro cavallone. Gioca alla Lulic, spesso rientrando sul piede preferito. Gli manca coraggio, punta l’uomo mezza volta in novanta minuti.

CAICEDO 6.5: Fa un lavorone, quasi sempre spalla alla porta, come quando resiste col corpo a Palomino e lascia lì il pallone per il mancino di Parolo. Non meritava la sostituzione per quanto fatto vedere. La sua partita è fatta di tante giocate intelligenti.

Dal 55’ CORREA 5: Non combina nulla nei quaranta minuti a disposizione. Si vede soltanto per il nuovo look appariscente.

IMMOBILE 5: Si sbatte e poi sbatte. Troppa foga, troppe corse con il pallone al piede, cerca il gol con l’ossessione e forse anche per questo non lo trova. È un periodaccio, il nervosismo comincia a condizionarlo.

ALL.: INZAGHI 5: L’Atalanta propone più idee, fa la partita all’Olimpico, domina il gioco, rimonta il risultato. E certe scelte sono diventate ingiustificabili. Wallace è un pasticcio continuo, Caicedo era il migliore in campo. Addio Champions, così è complicata pure l’Europa League.

Sezione: Il Pagellone / Data: Dom 05 maggio 2019 alle 17:15 / Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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