Fabio Gallo, ex centrocampista dell’Atalanta, club con cui ha totalizzato 156 presenze in sei stagioni, è intervenuto in una lunga intervista SuperNews e si è raccontato, rivivendo anche i momenti trascorsi a Zingonia. 

Che periodo hai vissuto a Bergamo? Qual è il tuo ricordo più bello con la maglia della Dea?
"Sai, quando trascorri sei anni in una squadra, poi diventi allenatore del settore giovanile per altri tre, vuol dire che c’è un legame profondo, indistruttibile, con il club, con la maglia e la città. Detto questo, c'è un episodio che mi ha fatto entrare nella storia dell’Atalanta, ovvero il mio gol in Coppa Italia a due minuti dalla fine del secondo tempo supplementare contro la Juventus. Era il 1995, sono passati non so quanti anni, ma quello è il gol che mi ha permesso di restare nella mente dei tifosi bergamaschi per tutta la vita".

Nell'estate del 2009 diventi allenatore degli Allievi dell’Atalanta. Che esperienza è stata? 
"Ho allenato per tre anni gli Allievi. Quando alleni a certi livelli è bello, perché hai la possibilità di formare ragazzi di grande prospettiva, e io sono stato fortunato, perché sono stato allenatore dei vari Gagliardini, Caldara, Conti, Grassi, ragazzi che adesso sono in Serie A in modo continuo. Hai la possibilità di dare qualcosa a questi giovani sotto il profilo educativo e professionale, che qui all’Atalanta è stato sempre un dogma imprescindibile. Allenare nel settore giovanile ti permette di aiutare questi ragazzi in quello che loro stanno facendo adesso".

A proposito di Atalanta, ieri gli uomini di Gasperini hanno perso 2 a 0 contro il Milan, che può adesso mettersi in tasca più di metà scudetto e pensare all’ultima giornata contro il Sassuolo. Che prestazione hai visto da entrambe le parti? Il Milan ha qualcosa in più rispetto all’Inter, quest’anno? Se sì, cosa?
"La partita è stata una partita giocata intensamente. L'Atalanta non ha regalato nulla, ma il Milan aveva dalla sua uno stadio meraviglioso, che ha spinto la squadra dal primo al 95esimo minuto. Questa è un’arma non indifferente. Poi, la Dea, pur giocandosi l’Europa, calcisticamente ha delle motivazioni inferiori a quelle del Milan, che sta lottando per vincere lo scudetto. I rossoneri hanno giocato per la vittoria del campionato, in un San Siro con 75.000 persone e con un Leão così. Il portoghese è il giocatore che sta facendo la differenza e che sta spaccando le partite settimana dopo settimana".

Sezione: Interviste / Data: Lun 16 maggio 2022 alle 18:30
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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