Il doppio ex della sfida tra Lazio e Atalanta, Sebastiano Siviglia è intervenuto ai microfoni di Footballnews24.it a presentare il big match dell'Olimpico: "La Dea non so quanto possa crescere ancora - confida l'ex difensore nerazzurro -, in questi anni è diventata una solida realtà a cui tutti guardano con grande stima, mentre per quanto riguarda la Lazio è in una fase di cambiamento. C’è stato l’arrivo di Sarri in panchina dopo tanti anni di Inzaghi e ci sono tanti aspetti che vanno risistemati. La squadra e il mister hanno davanti a loro un percorso non semplice, ma hanno tutte le capacità per venirne fuori"

GASPERINI - "Gasperini in questi anni ha alzato molto l’asticella dell’Atalanta - descrive Siviglia -. É stato un visionario, un innovatore e ha portato delle idee rivoluzionarie nel nostro calcio. Da questo punto di vista lui ha già vinto la sua personale sfida col gioco del calcio. Penso a quanto ancora possa migliorare Gasperini, che ha mostrato in questi anni delle idee precise di gioco e dei dogmi che, col passare del tempo, diventa poi difficile modificare. Penso che se Gasperini volesse alzare ulteriormente l’asticella del suo gioco e fare uno step in più, dovrebbe necessariamente fare il salto in una big con una forza economica superiore a quella della Dea”.

LA RECENTE ESPERIENZA DA MISTER DEL CARPI - “Al momento sto attendendo qualche progetto interessante e per cui valga la pena immergersi. Sicuramente sono rimasto scottato dagli eventi di Carpi, non mi sarei mai aspettato che una società così gloriosa potesse finire in quelle condizioni. Penso che la situazione sia stata gestita malissimo e che si sarebbe potuto fare di più per tenere in piedi una società così storica. Non dimentichiamo che il Carpi fino a 5 anni fa militava in Serie A e ad oggi stiamo parlando di una società che è fallita e che sta scomparendo dal mondo del calcio”.

IL TECNICO PREFERITO -  "Ammiro due tecnici come Gasperini e Inzaghi che stanno facendo un grandissimo percorso, così come la praticità di Max Allegri. É normale che il tutto vada valutato in base al materiale tecnico di cui un allenatore può disporre, poi è chiaro che i principi di un un tecnico rimangano sempre gli stessi e che si cerchi sempre di proporli in campo”.

LA SCHEDA DI Footballnews24.it Sebastiano Siviglia è stato uno dei baluardi della Lazio targata Delio Rossi. Difensore grintoso, che si è sempre contraddistinto per la sua leadership dentro e fuori dal campo. Reggino di nascita, muove i suoi primi passi nel professionismo tra Parma, Nocerina e Verona. Inizia, però, a mettersi davvero in mostra con la maglia dell’Atalanta, con cui nel 2001, assieme ai compagni, coglie un incredibile settimo posto al termine di un grande campionato da neopromossa. Nella sua carriera anche una parentesi in maglia Roma, seguita dal ritorno al Parma e all’Atalanta. Passa al Lecce prima del salto sull’altra sponda del Tevere, alla Lazio, in un’avventura durata sei anni. Qui la vittoria in Coppa Italia nel 2009 contro la Sampdoria e il successivo trionfo in Supercoppa contro l’Inter.

Una volta smessi i panni da calciatore indossa quelli da allenatore, percorso quasi inevitabile per un professionista carismatico e equilibrato come Siviglia. Tutte caratteristiche che mette da subito al servizio dei giovani: prima la Primavera della Nocerina, poi le giovanili della Lazio, le esperienze alla Ternana e i due anni alla guida dei giovani del Lecce. Nel 2021 il salto nella prima squadra del Carpi, in Serie C, esperienza durata purtroppo il tempo di un battito di ciglia, prima del fallimento del club emiliano e della sua lunghissima storia. Oggi Siviglia vive e segue il calcio a 360°, in attesa di rimettersi in gioco con la consueta grinta e il consueto entusiasmo che lo caratterizzano.

Sezione: Interviste / Data: Sab 22 gennaio 2022 alle 13:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print