Dopo tre anni di assenza, Bergamo torna a far sentire la propria voce in Nazionale. Roberto Piccoli, 23 anni, attaccante della Fiorentina cresciuto a Zingonia, è stato convocato dal CT Gennaro Gattuso per le sfide di qualificazione ai Mondiali contro Estonia e Israele. Un riconoscimento che premia un percorso di crescita lineare, costruito nel tempo, e che riaccende un legame profondo tra la città orobica e la maglia azzurra. Per l’Atalanta, che in questa tornata di convocazioni conta il solo Carnesecchi tra gli attuali tesserati, è un altro piccolo motivo d’orgoglio: il vivaio di Zingonia continua a sfornare talenti capaci di arrivare fino all’élite del calcio italiano.
TRE ANNI DOPO RUGGERI – L’ultimo bergamasco a ricevere una chiamata in Nazionale - richiama L'Eco di Bergamo - era stato Matteo Ruggeri, convocato da Spalletti per la Nations League del marzo 2024. Nonostante non abbia mai esordito, il terzino di Zogno aveva riportato Bergamo nel giro azzurro dopo le esperienze di Manolo Gabbiadini e Andrea Belotti nel 2022. Proprio il “Gallo”, con 44 presenze e 12 reti, resta il miglior marcatore bergamasco nella storia della Nazionale, davanti a nomi che hanno fatto la storia del calcio italiano.
UNA TERRA DI TALENTI – Bergamo è una fucina inesauribile di campioni. Sono 23, finora, i calciatori nati nella provincia che hanno vestito la maglia dell’Italia: dal leggendario Carlo Ceresoli, “leone di Highbury” nel 1934, fino agli ultimi Ruggeri e Gabbiadini. Il recordman di presenze è l’intramontabile Giacinto Facchetti, simbolo assoluto del calcio italiano e capitano azzurro per un decennio, con 94 apparizioni. Dietro di lui, Montolivo (66), Donadoni (63), Vierchowod (45), Belotti (44), Domenghini (33) e Signori (28).
Tra questi, soltanto nove hanno debuttato da giocatori dell’Atalanta: Casari, Rota, Cadè, Domenghini, Pizzaballa, i fratelli Zenoni, Gabbiadini e Caldara. L’ultima presenza ufficiale in azzurro di un bergamasco nerazzurro risale addirittura al 1963, con Domenghini in campo nelle qualificazioni europee.
PICCOLI E L’EREDITÀ DI ZINGONIA – Roberto Piccoli rappresenta la continuità di un modello che a Bergamo funziona da sempre: quello di Zingonia. Nato nel 2001, cresciuto a Sorisole, ha completato tutto il percorso giovanile con la Dea, affermandosi passo dopo passo grazie alla sua serietà e alla capacità di adattarsi. Dopo le esperienze in prestito con Genoa e Verona, la consacrazione è arrivata al Cagliari, prima del trasferimento alla Fiorentina, dove si è imposto con maturità e freddezza. La chiamata di Gattuso è un premio al lavoro e alla costanza: con il suo debutto, Piccoli diventerebbe il 24º bergamasco della storia a vestire la maglia azzurra, e il decimo a farlo dopo essere cresciuto nel vivaio atalantino.
BERGAMO E L’ITALIA, UN LEGAME CHE NON SI SPEZZA – Negli ultimi dieci anni, Bergamo ha regalato alla Nazionale giocatori come Gabbiadini, Belotti, Gagliardini, Montolivo e Caldara. In totale, i “bergamaschi d’Italia” hanno collezionato 448 presenze e segnato 43 gol. Numeri che potrebbero presto aggiornarsi con il nome di Roberto Piccoli.
Un ragazzo cresciuto all’ombra di Zingonia, che oggi porta con sé l’orgoglio di una terra intera. Da Sorisole al Franchi, e ora verso l’azzurro: Bergamo, ancora una volta, sorride al suo calcio.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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