Da Bergamo a Bergamo, 1896 giorni dopoCiro Immobile a caccia del mito, alla ricerca dell'immortalità e con il destino che sembra voler mandare segnali che solo lui sa modellare. Quando il capitano della Lazio farà il proprio ingresso sul prato del Gewiss Stadium, casa dell’Atalanta, saranno passati cinque anni, due mesi e nove giorni dalla sua prima con la maglia del club più antico e titolato di Roma. Ricorrenze e giochi del fato che si diverte a disegnare traiettorie inesplicabili. Perché va bene l’esordio di Ciro, datato 21 agosto 2016, proprio a Bergamo, a casa della Dea, ma quel giorno arrivò soprattutto il primo gol con la Lazio di quello che nel giro di poco sarebbe diventato leader e simbolo di questa società. Immobile firmò il vantaggio laziale in quella rocambolesca partita, poi finita 3-4 per la squadra allora allenata da Simone Inzaghi.

Gol, dicevamo: concetto imprescindibile se si parla di Immobile. Pane quotidiano di un ragazzo che in questi cinque anni, due mesi e nove giorni ha vinto tre trofei, due classifiche dei marcatori in Serie A, una in Europa League, una scarpa d’oro ed eguagliato il record di reti realizzate in un singolo campionato (36). Immobile è a quota 158 reti segnate con la Lazio, un’enormità, un numero clamoroso che gli ha permesso di mettersi alle spalle mostri sacri come Giordano, Signori e Chinaglia e ora puntare dritto a Silvio Piola ancora assiso sul trono dei bomber laziali con 159 centri.

Sezione: L'avversario / Data: Sab 30 ottobre 2021 alle 12:00 / Fonte: LaLaziosiamonoi.it
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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