Repubblica.it disegna un ritratto di Stefano Pioli. "Da simbolo della meritocrazia a parafulmine di una squadra che ha cominciato a rallentare troppo, dopo avere volato per mesi: le pesanti critiche di queste ore a Pioli sono un classico della volubilità italiana nel calcio. Il Milan è arrivato al momento cruciale della sua stagione. La tautologia scopre l'acqua calda, perché vale per quasi tutte la squadre del campionato e in particolare per quelle che si stanno giocando la Champions League, traguardo ormai economico, prima ancora che tecnico, e perciò condizionante per il futuro stesso dei club sotto crisi Covid. Però nel Milan c'è una differenza: Pioli è in discussione per la prima volta da 8 mesi".

Non per il Milan La specifica è ben chiara. "A discutere l'allenatore non è la società. Il fondo Elliott, per interposto ad Gazidis, ne ha misurato l'importanza nella scalata in classifica, culminata nel titolo di campione d'inverno e nell'attuale secondo posto. E il dt Maldini, che con l'allora responsabile dell'area tecnica Boban, lo volle in panchina per rimpiazzare Giampaolo e che si è poi opposto all'idea Rangnick, ha sempre sostenuto Pioli in ogni intervento pubblico. È l'ondivago mondo della critica, preferibilmente social, a dimenticare per via degli ultimi risultati il ruolo essenziale dell'uomo che con la formidabile risalita - tra il 22 giugno 2021, data della ripresa della serie A dopo il lockdown, e il 6 gennaio 2021, data della sconfitta con la Juventus e del graduale inizio di un periodo complicato - ha incarnato un valore non propriamente italiano: il riconoscimento del merito".

Sezione: Le Altre di A / Data: Mar 06 aprile 2021 alle 04:00
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
vedi letture
Print