Avvio stagionale sprint, flessione al giro di boa e ripresa di campionato esaltante; 42 punti in 32 partite, una media di due a partita nel girone di ritorno considerando che dopo 21 giornate, i punti erano soltanto 22: questi i numeri di un Modena che si allontana, grazie alla continuità di risultati finalmente ritrovata, dalle sabbie mobili dei playout, terreno ostile e inviso agli emiliani. Gli uomini di Braglia, però, sono emersi indomiti dalle difficoltà e ora puntano a risultati importanti: il terzo posto, attualmente occupato dal Cesena, dista soltanto otto punti e chissà che adesso Zoboli e compagni non pensino alla possibilità di dire la loro nei playoff. Rendimento altalenante, come fisiologico e intimamente legittimo per una squadra che punta forte sui giovani. Giovani virgulti e col quid in più, quello dei più grandi. Una squadra sulle spalle, che si fanno larghe per l'occasione. Una rosa con solo cinque over-30, e una media di 25 anni circa: dati che sono speranza per il futuro e apologia del presente a tratti incostante, affetto dall'imprudenza giovanile che è un'arma a doppio taglio. Nell'ultima parte di stagione, la scelta certo audace di seguire una strategia 'verde' sta pagando la società; a partire da chi, come Manfrin ('93), quest'anno ha esordito nel mondo dei professionisti: stagione a livelli altissimi per il difensore veneto, dotato di grande resistenza e di acume tattico eccezionale: normale qualche errore, sorprendente la costanza di rendimento e la personalità da calciatore navigato; le porte della Serie A, potrebbero aprirsi presto per lui, soprattutto se il Chievo Verona decidesse di riprendersi la metà del calciatore ceduta al Modena. Sulla scia di Manfrin, anche Molina ('92) in prestito dall'Atalanta: terzino destro dotato di mezzi importanti; emerge il suo talento in una categoria dove gli esterni capaci di giocare a tutto campo, come fa lui, scarseggiano. Abilissimo nell'uno contro uno e nel dribblare il diretto avversario, ha già conquistato la nazionale e muove passi da gigante in ottica futura. A centrocampo, invece, brilla la stellina di Luca Rizzo ('92). Da Genova, sponda Sampdoria, Rizzo dimostra di avere tutte le caratteristiche tali da essere considerato un centrocampista moderno: forte fisicamente, dall'alto dei suoi 188 cm, duttile e con una buona tecnica di base. Forse è proprio lui la sorpresa più lieta di questa stagione per gli emiliani. Arrivano, invece, dalla Fiorentina Khouma el Babacar (' 93) e Amidu Salifu ('92). Entrambi prodotti del vivaio viola, e per il primo già si parla di un ritorno a casa, alla corte di Montella, dove potrebbe seguire le orme di Juan Cuadrado, al quale è stato accostato per la rapidità impressionante di cui dispone. Per il secondo, nonostante gli acciacchi che lo hanno frenato per buona parte della stagione, la voglia di ritagliarsi il proprio spazio. Solo sette le presenze in questa stagione, con l'obiettivo fisso di mettere in difficoltà Braglia. In un paese calcistico invecchiato e turbato dai segni del tempo, il Modena rappresenta l'eccezione: non è una squadra per vecchi.

Sezione: Nerazzurri d'Italia / Data: Gio 03 aprile 2014 alle 15:00 / Fonte: TMW
Autore: Twitter @tuttoatalanta / Twitter: @tuttoatalanta
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