Chi vincerà lo Scudetto? Mai come quest'anno, dopo otto giornate, il campionato sembra democratico, con tante squadre che possono ambire ai primissimi posti in classifica. TMW analizza quali possono essere i pro e i contro delle prime otto, divise da sei punti, in un far west che potrebbe finalmente regalare una Serie A vicina a quella delle sette sorelle di fine anni novanta.

ATALANTA -

Quattordici punti in classifica, solo sei in meno rispetto alla capolista Milan, ma anche due sconfitte a cavallo con la Champions League. Gli impegni del massimo torneo continentale stanno dando un problema ai nerazzurri di Gian Piero Gasperini, autori di tredici gol nelle prime tre partite, salvo poi scendere - sia a livello di gioco che di forma - nelle sfide contro Sampdoria e Napoli. Due pareggi nelle ultime due gare, ma con motivazioni diverse: discreto quello contro l'Inter, anche perché arrivato in rimonta, maluccio contro lo Spezia, nonostante molte occasioni create, perché si è visto qualche limite di troppo per sperare di arrivare primi.

PRO - La rosa è finalmente lunga, sono arrivati giocatori di alto livello - anche se non tutti hanno dimostrato finora il proprio valore - e le scommesse sono davvero poche. In difesa l'infortunio di Caldara ha ristretto le scelte ma il rientro di Palomino aggiusta ulteriormente il tiro, Sportiello non ha poi fatto rimpiangere Gollini, mentre in attacco ci sono moltissime frecce all'arco di Gasperini, dai più "difensivi" come Pasalic e Pessina per arrivare ai Lammers e ai Miranchuk. E poi c'è finalmente una continuità di prestazioni, perché sono arrivate due qualificazioni in Europa League e due in Champions, senza però snaturare l'idea dei Percassi che il primo obiettivo sia la salvezza. Al netto di queste dichiarazioni, che lasciano il tempo che trovano e che possono anche frenare qualche entusiasmo, i nerazzurri hanno dietro una città che è uscita malconcia dal Coronavirus, sia per i tanti morti sia perché è coinciso con la migliore stagione in 113 anni di storia.

CONTRO - Non sono due cose banali. La prima situazione anormale di questa stagione è certamente la mancanza di una preparazione che solitamente è l'arma segreta di Gian Piero Gasperini. Va detto che l'Atalanta non è conosciuta per le partenze a razzo, quanto per arrivare in formissima nelle ultime dieci-quindici partite, dove fa filotto e riesce a scavalcare tutte le avversarie. A differenza degli anni scorsi, però, la sensazione è che ci sia una stanchezza di fondo molto più generalizzata, tanto che nei secondi tempi cade la catena, invece di alzare i giri. Da capire se dopo questo iniziale tour de force con la Champions inclusa può essere parte del problema generalizzato. L'altro evidente problema è la gestione dei nuovi acquisti: Depaoli, Piccini e Mojica stanno facendo discreta fatica, tanto da non essere delle alternative ai titolari, pur giocando spesso. Da una parte Ruggeri ha sopravanzato il colombiano, dall'altra si sta sentendo l'assenza di Hateboer. Poi Miranchuk e Pessina non hanno fatto ancora il salto di qualità, giocando pochissimo. La scelta di Gasperini di puntare sui senatori per ora ha pagato a metà, comunque rimanendo nei piani alti della classifica.

Sezione: Serie A / Data: Lun 23 novembre 2020 alle 21:00 / Fonte: di Andrea Losapio
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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