Bryan Roy sull'Olanda: "Mi piace tantissimo Koopmeiners"

Bryan Roy è stato il primo grande colpo di Mino Raiola, il primo grande giocatore portato in Italia. Dall'Ajax al Foggia, lui che era stato premiato quale miglior giovane del calcio olandese: nel '92, dagli ajacidi alla Puglia, proprio grazie alla mediazione di quello che è stato più di un agente. Un amico. Una figura fondamentale della quale Roy parlerà con affetto in questa intervista esclusiva rilasciata a Tuttomercatoweb.com. Che parte però dall'analisi della sua Olanda, quella dove da giocatore ha giocato 32 gare con 9 gol, dove ha conquistato un terzo posto agli Europei del '92, e che si prepara a giocare il ruolo di mina vagante nel Mondiale di Qatar 2022. "In difesa siamo forti, a metà campo abbastanza e in attacco... In attacco no", spiega Roy.

De Ligt, Van Dijk, Timber, Aké... Vado avanti?
"E' la miglior difesa del mondo, giocano in grandi squadre, tutti, e lo fanno alla grande. Dietro tutto è a posto, Van Gaal non ha problemi. Gioca a tre, vedremo chi saranno i titolari ma la scelta è davvero ampia".

A centrocampo 'abbastanza', diceva. Perché?
"Frenkie de Jong è il migliore dell'Olanda, Berghuis gioca molto bene. Poi bisogna vedere, mi piace Koopmeiners che è all'Atalanta. La qualità c'è, è vero, ma più in difesa. E ancora non sappiamo come giocherà a centrocampo: a due? A tre? Ci manca un Busquets, un Rodri, un pivot davanti alla difesa che aiuti Frenkie".

Parlavamo del 'suo' Mino Raiola
"Sono convinto che manchi a tutti. Lui era sempre vicino a tutti, anche a me, quando ero un suo giocatore. Mi manca tanto: ho tanti ricordi vissuti insieme. Lui è sempre stato in gamba, preciso, coi club, coi giocatori, non è mai venuto fuori niente di sbagliato sul suo conto. Ed è stato sempre tanto criticato ma è sempre stato corretto con tutti e questo per me è una grande cosa, che va a onorare ancora di più la sua memoria".

Lei è stato il suo primo grande colpo
"Dall'Ajax al Foggia. Che momenti incredibili: da lì nacque un'amicizia incredibile. Senza di lui non penso che avrei mai fatto così tanto. Mi aiutò ad abituarmi subito, ha fatto davvero di tutto. E' stato fondamentale per me".