Torna di moda il "caso tamponi" in casa Lazio e la Procura Federale è pronta ad andare avanti con l'inchiesta. Secondo quanto riportato da Il Domani, che ha letto le carte, Claudio Lotito, deferito insieme al club, al respondabile sanitario Ivo Pulcini e al medico sociale Fabio Rodia, dovrà fare un passo indietro e non essere al centro della scena come ama fare di solito, in modo da mettere al riparo la società dal rischio di responsabilità diretta e di esposizione a sanzioni più dure. Il presidente dovrà dunque evitare il coinvolgimento. 

Le tappe - La battaglia legale sarà durissima, non soltanto per via dei soggetti coinvolti ma anche perché ci si avventura per la prima volta nel terreno della gestione che il calcio ha fatto e dovrà fare dell'emergenza Covid. Possibile che si parta con un rinvio, rispetto alla data del 16 marzo, giorno antecedente la gara di Champions League della Lazio a Monaco di Baviera contro il Bayern, visto che l'avvocato della Lazio ah chiesto al Tribunale Federale Nazionale di posticipare al 23 dello stesso mese. 

Le accuse - L'impianto accusatorio della Procura si basa su circostanza ben definite: tre mancate "tempestive comunicazioni" di positività alle Asl competenti, l'avere consentito, o non avere impedito, a tre calciatori di partecipare all'allenamento del 3 novembre unitamente al resto del "gruppo squadra" nonostante che la positività dei tre fosse nota (secondo la ricostruzione della Procura, beninteso) al medico sociale e il non avere sottoposto al periodo di isolamento obbligatorio (10 giorni) in caso di asintomaticità due calciatori, che invece sono stati utilizzati o iscritti a referto in occasione di due gare di campionato.

Sezione: Rassegna Stampa / Data: Mar 02 marzo 2021 alle 07:45
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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