C’era un momento di terrore quando si andava a scuola: le pagelle a fine quadrimestre, non definitivamente drammatiche, ma sufficienti a rovinarti il mese seguente. E a certi studenti davvero sfortunati toccavano le pagelline già a fine trimestre. La Serie A fa parte di quell’indirizzo, con la pausa di campionato di novembre che chiude esattamente il primo terzo di campionato, radunando un mazzetto di 12 giornate su 38. E allora ecco le pagelline del primo trimestre. Ricordatevi: promozioni e bocciature sono a maggio, ma da qui intanto si parte…

GASPERINI (Atalanta): 5 - Intendiamoci: ci riferiamo solo alla Serie A. E sicuramente il Gasp ha avuto a che fare con infortuni inediti. Però l’Atalanta ha perso brillantezza e implacabilità. Non che questo sia ovviamente pregiudiziale. Ma in fondo la rosa stavolta non ha smarrito nulla, eppure i nerazzurri sono peggiorati rispetto all’ultimo triennio. Badate: sono comunque al quarto posto…

MIHAJLOVIC (Bologna): 6 - E’ aumentata la solidità difensiva, si è perso un po’ di verve, però in generale il Bologna è a metà classifica dove deve essere, e insomma Sinisa sta consolidando valori, lanciando peraltro giovani (ma questa non è una novità).

MAZZARRI (Cagliari): 3 - Con Semplici ng, visto che è stato cacciato dopo solo 3 giornate, rimane il votaccio di Mazzarri: perde e basta, nessuna reazione, ma nemmeno un gioco con qualche progresso. Stupisce perché francamente piaccia o meno, comunque il mister di San Vincenzo di solito sa ricavare spirito lottatore. Ma il Cagliari è al momento impresentabile.

ANDREAZZOLI (Empoli): 8 - Gioca bene, e non è una novità. Ma fa anche punti, e raccoglie scalpi importanti. L’Empoli al momento è undicesimo, dicasi undicesimo, pur avendo una rosa zeppa di scommesse come da prassi per una neopromossa. Per dire, è a -2 dalla Juventus - e dopo averla battuta.

ITALIANO (Fiorentina): 6 - Come qualità di gioco, e fiducia dell’ambiente, forse Italiano meriterebbe anche un voto più alto. Però sono stati lasciati molti punti per strada, e ha perso contro tutte le grandi. Ma il grande merito è comunque aver restituito a Firenze il piacere di andare a vedere la Viola, e l’ambizione che si possa crescere.

BALLARDINI (Genoa): 4 - Il compito era sicuramente improbo, perché la rosa del Genoa è crollata qualitativamente. Siamo a livello da salvezza in affanno, però nell’ultimo mese e mezzo anche le prestazioni si sono avvitate, e forse Ballardini stesso pensava di avere in mano un materiale più pronto.

SIMONE INZAGHI (Inter): 6 - Forse non ci si aspettava che il livello di gioco fosse già a questo stadio avanzato nonostante i terremoti estivi. Rimane ancora la lacuna, grossa ma comprensibile, dell'injcapacità di chiudere tutte le grandi partite. In fondo l'Inter va bene, ha un ritmo accettabile per giocarsi lo scudetto: il problema è che quelle due vanno straordinariamente...

ALLEGRI (Juventus): 3 - Il peggior allenatore della Serie A. Fino ad ora. La Juve ha senza alcun dubbio il parco giocatori più ampio e profondo. Si può discutere che sia l'XI più forte o no, ma per il resto dovrebbe stare là in alto a giocarsi lo scudetto. E invece manca tutto: i punti, il gioco, la fiducia. Allegri ha letteralmente buttato tre mesi di lavoro per proteggersi il più possibile, senza costruire nulla, e sfiduciando peraltro nel frattempo il giocatore più disequilibrante del campionato, quel Chiesa uscito dall'Europeo come un pezzo unico in Serie A.

SARRI (Lazio): 7 - E' lì a giocarsi punto a punto la Champions. Non si può chiedere di più a questa rosa. Peraltro ha avuto la duttilità, a lui sconosciuta, di non consegnarsi mani e piedi agli avversari nelle partite in cui le fase difensiva era più sguarnita, vedi contro Inter e Fiorentina - 6 punti pesantissimi. Se risolve anche la grana Luis Alberto...

PIOLI (Milan): 7 - Direte: "Ma come? Stessi punti di Spalletti e gli dai un voto in meno?! Peraltro con tutto quello che ha dovuto subire come infortuni?!?". Verissimo. Se consideriamo le congiunture, non c'è dubbio. C'è da dire però che il Milan in Europa ha reso molto meno, e che a ottobre ha abbassato di netto il proprio livello di prestazione, comandando solo nella partita con la Roma. Se Pioli avrà fatto tesoro, il voto crescerà - fare crescere la classifica invece è praticamente impossibile.

SPALLETTI (Napoli): 8 - L'unico appunto che si può muovere è che ancora deve incontrare molte grandi, e fuori casa. Ma mica è colpa sua. Il Napoli è credibile pretendente allo scudetto, e non stava scritto da nessuna parte che fosse subito così. E non subisce praticamente gol, la cosa più difficile per il parco giocatori del Napoli. Aver fatto esplodere Anguissa è un suo totale merito.

MOURINHO (Roma) 5.5 - A dispetto delle clamorose sconfitte, la Roma è sesta ma a -3 dalla Champions. Il punto alla base è: che squadra pensiate la Roma abbia? Perché in verità i giallorossi sono da quarto posto risicato, ovvero all'incirca dove si trovano. Si può rimproverare a Mou troppe montagne russe, ma considerato che nelle grandi partite è stato all'altezza...

CASTORI (Salernitana) 5.5 - Anche lui un calcio antico, per non dire vecchio. Insomma, un Allegri che non ce l'ha fatta. Ma la Salernitana questa è, una squadra che può solo lottare senza farsi illusioni, probabilmente l'organico peggiore. Colantuono sv - Ha ridato energia, vediamo se durerà e crescerà.

D'AVERSA (Sampdoria) 4 - Come prestazioni aveva cominciato bene, poi mano a mano si è appassito. L'infortunio di Damsgaard è una scure, ma è crollato il rendimento di Quagliarella e anche Caputo, e la Samp sembra avere sempre meno idee. Eppure con le grandi non sfigura.

DIONISI (Sassuolo) 5 - L'apprendistato sta durando più del dovuto. Doveva essere il campionato di affermazione di Scamacca e Raspadori, e a volte non giocano nemmeno. Si è persa fluidità di gioco, forse è stata sottovalutata l'importanza di Locatelli.

THIAGO MOTTA (Spezia) 6 - Con pochissime certezze, con ancora meno alternative, Thiago ha il merito di non aver mai rinunciato a giocare. Ha sfiorato il colpaccio con Juve e Milan, ma in generale il Picco rimane ancora una visita dal dentista.

JURIC (Torino) 6 - Come per Italiano, il voto sembra destinato a salire. Ma esattamente come la Viola, anche il Toro ha lasciato per strada punti preziosi in un paio di partite che altrimenti gli avrebbero ribaltato la visione del mondo. Se si sveglia Belotti...

GOTTI (Udinese) 6.5 - Se vogliamo il coefficiente di difficoltà era molto più alto, viste le partenze di Musso e Depaul. E allora lui ha stretto le fila, ha ringraziato la società che gli ha scoperto dal nulla Beto, e ha badato all'utile. La salvezza tranquilla sarebbe tantissimo.

ZANETTI (Venezia) 7 - Aveva il gioco e la continuità tecnica da fare valere rispetto alle altre neopromosse. Non certo il livello medio del materiale a disposizione. E sta facendo rendere i suoi al massimo, consapevoli dei limiti ma mai arrendevoli, e non è poco.

TUDOR (Verona) 9 - Sfiora il capolavoro. Tira giù Juventus e Lazio, ferma il Napoli, sfiora il colpaccio con il Milan. Pieno stile Juric. E poi, tiene la barra dritta anche con le pari grado, il vero tallone d'Achille. Tudor è il miglior allenatore di questo primo trimestre. E ricordiamoci che aveva raccolto da Di Francesco, non giudicabile per il troppo poco tempo in carica.

Sezione: Serie A / Data: Mer 10 novembre 2021 alle 10:49 / Fonte: TMW
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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