Si parla tanto di riforma. La serie A con 18 squadre, la B, la B2, la C1, la C2 e la D elite. Manca la bizona e il quadro è completo. Vinciamo l'Europeo e ci gonfiamo, giustamente, il petto ma rischiamo di saltare il secondo mondiale consecutivo. Siamo l'Italia. Gabriele Gravina rischia di passare dal trono al banco degli imputati con un saltello. Non ha grandi colpe, ci mancherebbe, ma la sua voce in questi giorni è fondamentale. Il Presidente della Federazione deve spiegarci che ricetta vuole utilizzare per uscire da questo scempio. Un mese di grandi sogni non basta. La non partecipazione al Mondiale spazzerebbe via gli elogi europei. Lo avevamo scritto il 12 luglio, quando la coppa sfilava ancora per le vie di Roma. Vincere un Europeo per esibire il trofeo non basta. Vincere l'Europeo deve essere la spinta per cambiare un sistema che non si regge più in piedi. A livello finanziario l'80% dei club, dalla A alla C, non riesce a fatturare quello che spende. I soldi vengono bruciati e gli unici ricchi sono circa 10 procuratori e i calciatori che non hanno rinunciato a nulla neanche in tempi di pandemia. I Presidenti sono al collasso. L'Italia del calcio potrebbe generare utili importanti ma non riesce a fare impresa. Ci sarà un motivo? In tutto il Paese non abbiamo un attaccante da far giocare con la maglia della Nazionale. Se ci pensate dovrebbe farci venire da piangere. Non c'è Immobile, non diciamo Vieri, e il progetto tecnico azzurro non è in grado di dare a Mancini un'alternativa che non sia Belotti, uno abituato a giocare da anni per non retrocedere; non per colpe sue ma per colpe del Torino. In difesa siamo costretti a chiamare un brasiliano per fargli fare il terzino sinistro, il cervello della squadra è un altro brasiliano che tira i rigori peggio della metà degli italiani che gioca a calcio e adesso addirittura vogliamo convocare Joao Pedro perché avrà il passaporto italiano. E' uno schifo senza precedenti. E' il fallimento del progetto tecnico azzurro. Chiudiamo Coverciano! Siamo l'Italia e vogliamo convocare un normalissimo brasiliano ultimo in classifica per risolvere i nostri problemi. Mancini ci sta invadendo di stranieri dal passaporto italiano ma se io tra due anni prenderò il passaporto russo non significa che sia russo. La Federazione deve cambiare completamente filosofia. Dobbiamo ricominciare dalla scuola degli allenatori, investire su tecnici preparati e iniziare a dare le basi ai ragazzi dai 5-6 anni. Mancano gli impianti, gli investimenti, gli allenatori capaci e soprattutto manca la pazienza. In Nazionale arrivano, ormai, i ricicli delle altre Nazioni e non produciamo più talenti. Le regole sono sbagliate. In C e D poi non ne parliamo. Si gioca solo per fascia d'età e non per meritocrazia. In Lega Pro i Presidenti fanno le formazioni con la calcolatrice per prendere 300.000 euro di contributi. Iniziamo a mettere i soldi sul posizionamento in classifica. L'unica cosa da fare è ottenere dal Governo la legge sul semiprofessionismo. Tutto il resto è una perdita di tempo. Se la scuola italiana non funziona più, la scuola Italiano invece fa godere Firenze. Con i suoi pro e i suoi contro. L'allenatore viola ha portato un cambio di mentalità nella squadra ma anche di gioco. La Fiorentina poteva fare, senza problemi, 4 punti tra Juventus e Milan. Ne ha fatti 3 ma ha dimostrato che questa squadra gioca a calcio. A volte troppo. Il gol preso, su errore di Bonaventura, è una forzatura che gli allenatori dovrebbero evitare. Bonaventura ha fatto un disastro ma l'estremismo non sempre aiuta. Un 4-3 è sempre spettacolare, certo, ma se vogliamo guardare ai contenuti tecnici troviamo troppi errori in una sola partita di serie A. Tatarusanu e Gabbia possono giocare per squadre in lotta dal decimo posto in giù, Bonaventura che sbaglia quella palla farebbe pensare al migliore in campo nel Milan ma gioca con la Fiorentina ormai da tempo e Theo che non sente l'uomo ci fa tornare alle basi della scuola calcio. Pioli sta facendo il massimo ed è cresciuto tantissimo da quando è al Milan ma bisogna ammettere che le seconde linee rossonere non sono di livello. Le defezioni sono tante ma ci sono alternative nel Milan che non potrebbero superare il cancello di Milanello, per rispetto della storia del club.
Buoni segnali dalla Juventus che si è sistemata dietro e diventa cinica nella gestione e chiusura della partita. Spesso basta un 1-0, un gol di vantaggio per controllare poi la partita senza grandi rischi. Il treno scudetto è partito da tempo ma con gli ottavi di Champions conquistati e il quarto posto nel mirino, Allegri può salvare una stagione che si era messa malissimo. La squadra ha bisogno di certezze. Tra queste non può non esserci De Ligt in difesa. Allegri ha il grande merito di aver pensato alla concretezza nel momento più difficile. Senza troppe idee ed esperimenti. Spesso gli allenatori non capiscono che bisogna badare al sodo perché di figli di Guardiola ne siamo pieni e speriamo che restino anche orfani.
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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