L'eco del calcio risuona in modo diverso quando attraversa i confini di un campo da gioco per toccare le corde sensibili di un conflitto ancora aperto. Come l'esultanza per un gol possa trasformarsi in un punto di frizione tra ex compagni di squadra, evidenziando come gli eventi sportivi si intreccino indissolubilmente con le vicende geopolitiche globali.

IL GOL CHE HA SCATENATO IL DIBATTITO
Il centro della questione è un gol segnato da Aleksej Miranchuk con la nazionale russa, celebrato dall'Atalanta attraverso un post su X, l'ex Twitter. Questa esultanza ha risvegliato le tensioni latenti con l'ex compagno di squadra, l'ucraino Ruslan Malinovskyi, portandolo a esprimere un giudizio severo su Miranchuk, accusandolo di essere "un buon contribuente del terrorismo russo".

DALLE ESPRESSIONI DI FRATELLANZA ALLO SCONTRO DIRETTO
Appena due anni fa, Malinovskyi e Miranchuk condividevano momenti di solidarietà reciproca all'interno dello spogliatoio dell'Atalanta, simboleggiati da un abbraccio fraterno in un periodo di crescente tensione tra i loro paesi d'origine. Oggi, quelle espressioni di comprensione e fraternità sembrano lontane, erose dalle circostanze esterne e dalle conseguenze della guerra.

LA REAZIONE E LE CONSEGUENZE SUI SOCIAL
La risposta di Malinovskyi al post dell'Atalanta ha generato una serie di reazioni a catena, spingendo il club a rimuovere il post originale per evitare ulteriori tensioni. Tuttavia, le parole di Malinovskyi, accompagnate da immagini evocative delle città ucraine bombardate, rimangono a testimonianza di un dolore profondo e di una ferita ancora aperta.

UN PUNTO DI NON RITORNO?
L'intensità del confronto tra i due ex compagni di squadra solleva interrogativi sulle possibilità di riconciliazione, in un contesto in cui lo sport si trova a fare i conti con realtà ben più complesse e dolorose. Il ricordo di un'amicizia che sembrava in grado di superare anche le barriere poste dalla guerra si scontra ora con la realtà di un rapporto irrimediabilmente compromesso

Sezione: Copertina / Data: Sab 23 marzo 2024 alle 16:45
Autore: Lorenzo Casalino / Twitter: @lorenzocasalino
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