Nato a Maribo il 12 dicembre del 1925, Poul Aage Rasmussen è acquistato dalla società orobica nell’estate del 1952 dallo Skovshoved If, compagine di Copenaghen. L’attaccante danese arrivò a Bergamo per sostituire lo svedese Hasse Jeppson, ceduto nel corso della finestra estiva al Napoli per la cifra di 105 milioni di lire, tanti soldi (e record da scandalo) per l’epoca. Le caratteristiche del nuovo centravanti della Dea sono nettamente opposte a Jeppson. Più che la qualità colpisce la forza fisica del ragazzo, che dimostrò di avere un tiro che non aveva nulla da invidiare al suo predecessore. La squadra orobica, però, stenta a decollare in campionato e il primo a finire sulla graticola fu proprio il danese. Ma Rasmussen, diventato per i tifosi “Rassi”, si sblocca e inizia a fare gol a ripetizione. Realizza la sua prima rete alla quinta giornata contro il Bologna, a cui segue il poker rifilato alla Triestina, la tripletta all’Udinese. Alla fine saranno 19 i gol per lui, meglio faranno solo Nordahl (26 con la maglia del Milan) e Hansen (22 con la Juventus). Nessun tifoso orobico rimpiange lo svedese Jeepson che, a Napoli, segna solo 14 gol.
Le altre due stagione e mezzo sono ancora positive per la punta danese che diventa l’idolo dei tifosi della Dea. La gente apprezza molto il suo modo ruvido di giocare, contrasti forti e decisi che, però, gli crea dei nemici. La stampa dell’epoca, tranne quella bergamasca, lo definisce un Killer ma Rassi non ci fa peso. La sua carriera finisce precocemente il 31 dicembre 1955. Nel corso della partita Roma-Atalanta, Rasmussen rimedia un brutto infortunio durante un contrasto di gioco che lo stesso giocatore racconta, alcuni giorni dopo, in un italiano poco scorrevole: ”Correvo avanti per prendere palla: Panetti uscito dai pali e buttatosi su una mia gamba; dietro arrivato Cardarelli e spinto forte con le mani e picchiato il suo piede contro mio ginocchio. Io caduto, la gamba restata sotto corpo Panetti, sentito tremendo crac. Ho fatto per alzarmi e ho visto il ginocchio piegarsi. Che male! Era rigore però”.
Termina così, con la rottura di tibia e perone, la carriera sportiva di Rassi che, complessivamente, ha giocato 106 partite con la maglia dell’Atalanta realizzando 53 gol, alla media di uno ogni due partite.
Poul Aage Rasmussen si spegne a Marielyst il 30 ottobre 2000.
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