Centrocampista con il vizio del gol, e che vizio. Questo è Marino Magrin nato a Borso del Grappa il 13 settembre 1959.
La sua carriera inizia con la maglia del Bassano Virtus e resta in questa società fino al 1978. Tanti campionati di Serie D, prima di approdare nel 1980 al Mantova in C. Un anno, 27 presenze e un gol. Poi arriva la chiamata della Dea e dalla stagione 1981 inizia il sodalizio tra Magrin e l’Atalanta. Pedina fondamentale nella mediana orbica, è tra gli artefici del doppio salto di categoria. Chiude la sua avventura in maglia nerazzurra nell’estate del 1987 quando, dopo 192 presenze e 40 gol in campionato, si trasferisce alla Juventus, che alcuni giorni dopo dà l’addio di Michel Platini. Rifiuto il numero dieci che era stato del campione transalpino. Restò a Torino per due anni e dopo 44 gare e 7 gol in campionato poi prese la via di Verona, l’Hellas di Osvaldo Bagnoli. Tre anni con due retrocessioni in B e un promozione in serie A. Chiude la sua carriera là dove aveva cominciato, con il Bassano Virtus. Una sola annata con 14 presenze e quattro. Il suo palmares non comprende, oltre a qualche promozione, grandi risultati in Serie A e pure aveva tutte le qualità per essere un giocatore determinante. Nella sua carriera, però, vanta tre presenze con la Nazionale Olimpica.

Ha allenato Mantova e Tritium, oltre alle giovanili di Atalanta e Milan.

Sezione: Gli eroi della Dea / Data: Gio 14 gennaio 2021 alle 13:00
Autore: Giuseppe Opromolla
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