Stadio, vertice sicurezza

Stadio, vertice sicurezza“Partite al buio da evitare così come alcune trasferte”

Più attenzione da parte del Viminale sulla città di Bergamo. E' la richiesta “corale” dei partecipanti al vertice sulla sicurezza chiesto dal sindaco Giorgio Gori dopo gli scontri scoppiati al termine di Atalanta-Roma di sabato scorso. Il sindaco, insieme al suo vice Sergio Gandi (assessore alla sicurezza) ha incontrato il prefetto Francesca Ferrandino, il questore Fortunato Finolli, i rappresentanti di polizia, carabinieri, Guardia di Finanza, il presidente dell'Atalanta Antonio Percassi, il direttore generale Pierpaolo Marino e il direttore operativo Roberto Spagnolo. L'incontro è stato organizzato in vista del faccia a faccia, mercoledì a Roma, con il vice ministro degli Interni Filippo Bubbico.

“Vogliamo sollecitare il ministero degli Interni a non considerare Bergamo come una piazza di seconda importanza – spiega il sindaco Gori -. Ci deve essere più sensibilità nel prendere decisioni come l'autorizzazione di una trasferta. Lo stesso vale per l'orario delle partite: il buio non aiuta le forze dell'ordine. L'impressione è che, anche per il caso di sabato, si tratti di una frangia di tifosi violenti limitata nel numero e che prescinde da logiche di tipo sportivo e calcistico. La partita è diventato un pretesto per scontrarsi e in alcuni incontri, come quello con la Roma, si trasformano in detonatori”.

Gori considera Bergamo parte lesa, così come l'Atalanta: “Tutti perdono dopo atti di violenza simili. La città perché non vogliamo farci conoscere nel mondo per questi fatti. E anche la società Atalanta perché di porta dietro una nomea di tifo violento quando invece investe molto nella relazione con i tifosi. Non dimentichiamo i residenti della zona attorno allo stadio. Loro sono quelli che pagano di più. Non ci aspettiamo di risolvere il problema in un incontro. Però è bene continuare a tenere alta l'attenzione”.