Guardando solo il risultato, un 5-1 che ammette poche repliche, sembrerebbe la classica batosta per una italiana. Dall'altro lato bisogna ammettere che, per almeno trentacinque minuti, l'Atalanta è andata di pari passo contro il Manchester City, una delle favorite alla Champions League. Giocando sul suo stesso territorio, all'Etihad, con velocità e bravura, con intensità, senza doversi chiudere più di tanto dietro, pur sapendo che gli avversari erano migliori sia fisicamente che tecnicamente.

MALINOVSKYI E LA MAGLIA DA TITOLARE - Il "problema", che probabilmente Gasperini non reputa tale, è che l'ucraino prelevato dal Genk sembra giganteggiare in mezzo al campo, sbagliando sì qualche tocco di troppo, ma prendendosi tutte le responsabilità nel momento giusto. Il rigore non è che la punta dell'iceberg per un calciatore che detta i tempi, tiene il pallone - che non scotta tra i suoi piedi - e prova a dare qualità alla manovra. È un inserimento tutt'altro che banale, pur se graduale, che potrà dare grandi soddisfazioni quando la mira sarà aggiustata.

PROSSIMA PLUSVALENZA? Difficile capire se potrà rimanere a Bergamo per molto. Non tanto perché Malinovskyi non possa essere una delle pietre angolari di quest'Atalanta, bensì quanto ci impiegheranno le big a capire la bravura di questo centrocampista, tutt'altro che ridimensionato dalla sfida contro de Bruyne o Gundogan, Mahrez o Foden. Ecco, magari Sterling e Aguero meritavano un capitolo a parte, ma sono giocatori di diverse caratteristiche. Nella notte che tiene l'Atalanta a 0 punti (dopo tre gare) la buona notizia è senz'altro lui.

Sezione: Altre news / Data: Mer 23 ottobre 2019 alle 13:00 / Fonte: Andrea Losapio
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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