"Davanti siamo scoperti". Gian Piero Gasperini, come a ogni fine mercato, si lamenta di quelle operazioni che si attendeva ma che i propri dirigenti non sono riusciti a chiudere per la propria Atalanta. E stavolta è stato un mercato di sole cessioni, con Tumminello, Valzania, Bettella e Rigoni lasciati andare, con il solo Ibanez arrivato a rimpolpare le file nerazzurre. Acquisto importante, da quattro milioni di euro, ma difensore centrale - dove ci sono già cinque titolari, più Varnier che sta recuperando dall'infortunio - e non alternativa per l'attacco.

L'addio di Rigoni - Arrivato a ciel sereno e veloce come un lampo, l'argentino ha siglato - pronti via - due gol alla Roma e il 3-3 finale contro il Milan, tra agosto e settembre. Il suo apporto alla causa è finito lì, terminando del tutto dopo la gara contro il Genoa: il tecnico ha avuto un diverbio con Rigoni e Barrow, con il primo che ha deciso come la sua esperienza a Bergamo fosse finita. Da qui l'addio e il rientro a San Pietroburgo, in sostituzione del lungodegente Shatov, e soprattutto rifiutando tutte le offerte provenienti dal Messico, in particolare dal Club America. Niente scorciatoia per andare al River Plate, che ci aveva provato.

Puntare forte su Barrow - Dall'altro lato c'è un problema Pasalic: il croato ha chiesto più spazio, ma sia a centrocampo che nel ruolo di Gomez e Ilicic si trova a fare l'uomo in più. Fosse arrivato un altro giocatore, allora avrebbe chiesto la cessione in maniera ancor più insistente di quanto fatto a dicembre 2018. In più c'è Barrow, un anno fa con valutazioni astronomiche (e cinque rinnovi in pochi mesi) e ora ancora a secco in campionato. Nelle ultime ore di mercato sia Chievo che Empoli ne avevano chiesto il prestito, l'Atalanta ha detto di no.

L'infortunio di Caprari - Anche perché acquistare tanto per farlo non è nella politica Atalanta. Gregoire Defrel - che non trova spazio alla Sampdoria - era il primo nome per il Gasp, ma l'infortunio di Caprari ha spostato gli equilibri, rendendolo incedibile. Poi c'era Diego Perotti, che però guadagna 2,4 milioni di euro e ha già detto di no in estate: avrebbe preferito una chiamata dal Milan, oppure dal Boca Juniors. Così l'idea di puntare al prodotto casalingo, come Kulusevski, ha fatto sì che la dirigenza non investisse altri soldi per un ulteriore attaccante.

Sezione: Altre news / Data: Lun 04 febbraio 2019 alle 20:00 / Fonte: Andrea Losapio
Autore: Redazione TuttoAtalanta.com / Twitter: @tuttoatalanta
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